Nintendo Switch 2: la nuova console vista da ogni angolazione
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Primo contatto con la nuova console Nintendo, che punta a migliorare la versione precedente con una maggiore potenza e qualche novità da non sottovalutare
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Il 5 giugno avrà finalmente inizio l'era di Nintendo Switch 2. La nuova console giapponese, che raccoglierà il testimone dall'attuale piattaforma a otto anni dal lancio sul mercato, dovrà affrontare un compito senz'altro impegnativo: prendere il posto di uno dei prodotti di maggior successo nella storia della casa di Kyoto. L'impressione, però, è che sia pronta ad accogliere la sfida con una filosofia "diversa".
Già, perché Switch 2 punta tutto sulla continuità, in maniera se possibile ancora maggiore rispetto ad altre console della storia di Nintendo, che pure avevano tentato di espandere l'idea originale puntando maggiormente sulla potenza di elaborazione o sull'impatto grafico, anziché andare necessariamente alla ricerca dell'ennesima intuizione originale capace di creare nuove esperienze di gioco e nuovi modi di abbracciare un bacino d'utenza sempre più ampio.
Un'evoluzione e non una rivoluzione, come più volte ha ribadito la stessa Nintendo, che si presenterà al lancio di Switch 2 con un sistema finalmente in grado di riprodurre nativamente buona parte del catalogo della console precedente (diremo addio alla sfilza di riedizioni di titoli passati?) senza disdegnare esperienze nuove, capaci di attingere dalla maggiore potenza di calcolo per ampliare i confini di ciò che si può raggiungere su quel piccolo pezzo di plastica da portare ovunque, che per una volta sembra meno "giocattolo" e più "gadget tecnologico".
Un'impressione, questa, diventata palese una volta messe le mani su Switch 2: in occasione dell'evento milanese a cui hanno partecipato Tgcom24 e Mastergame, organizzato da Nintendo per presentare i videogiochi che saranno disponibili nel periodo di lancio della console ibrida, era impossibile non notare come Switch 2 rappresenti una versione molto più elegante e raffinata del primo modello lanciato nel 2017, pur mantenendo un aspetto molto familiare e una struttura che ricalca pedissequamente quella del modello precedente.
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Merito di uno chassis più sottile e "leggero" rispetto al passato (in realtà la console è più pesante di Switch OLED, ma l'ottima distribuzione del peso dà l'impressione di avere tra le mani un prodotto sorprendentemente leggero) sebbene lo schermo sia tecnicamente più grande (7,9 pollici contro i 6,2 pollici del modello originale e i 7 pollici della versione OLED) e, di conseguenza, i due Joy-Con risultino più lunghi rispetto ai modelli attualmente in commercio. Merito anche di una costruzione che sembra voler strizzare l'occhio a periferiche più moderne, con due porte USB-C, uno stand posteriore più robusto, la plastica opaca di color nero (che, tuttavia, sembra essere fin troppo "liscia" rispetto al passato) e il contrasto tra gli anelli colorati che circondano ed evidenziano le nuove levette analogiche.
La sensazione è altrettanto palese una volta che si prende il controllo dei veicoli di Mario Kart World, uno dei titoli di lancio più promettenti di Nintendo Switch 2: merito questa volta di un display che, nonostante il ritorno alla tecnologia LCD dopo la versione OLED di Switch, non sfigura assolutamente grazie all'ottima qualità del pannello da 1080p scelto dalla casa di Kyoto, con una densità dei pixel nettamente maggiore, la presenza della tecnologia HDR che restituisce colori più vividi e contrasti superiori, ma soprattutto di una fluidità che può spingersi fino a 120 fotogrammi per secondo, un frame-rate che permette di apprezzare ancora di più le corse frenetiche del videogioco di guida in cui Mario e soci sono chiamati a muoversi in un vero e proprio mondo a bordo di kart, moto e quant'altro.
Se, insomma, l'ipotesi di un passo indietro dal pannello OLED a quello LCD sembrano essere scongiurate da questa primissima prova preliminare, resta qualche dubbio sulle proprietà riflettenti dello schermo di Switch 2, un po' troppo marcate soprattutto nell'ottica di una fruizione portatile all'aperto, ma è un fattore che si potrà valutare solo una volta trascorso un po' di tempo in più con la nuova console nipponica.
Sorprende, invece, il meccanismo studiato da Nintendo per i nuovi Joy-Con, che rispetto alla "slitta" della versione originale possono essere agganciati magneticamente all'unità principale: la forza dei magneti di Switch 2 è decisamente superiore alle aspettative ed è possibile afferrare la console da uno dei due piccoli joystick laterali senza paura che la console finisca rovinosamente per terra, per poi premere un piccolo tasto sul retro dei Joy-Con per sganciarli dal corpo di Switch 2 come per magia.
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Se è vero che le poche ore a contatto con Nintendo Switch 2 non sono sufficienti per farsi un'idea della comodità di questa nuova incarnazione dei mini controller realizzati dal colosso di Kyoto, è altrettanto vero che le prime impressioni sono assolutamente positive: la maggior grandezza e la forma più sinuosa e armoniosa dei due Joy-Con sembra favorire una maggiore ergonomia senza per questo tradire la sensazione di solidità, mentre le nuove forme scelte per i grilletti sembrano assecondare in modo più naturale i comandi delle dita senza correre il rischio di causare crampi e affaticamento dopo pochi minuti di gioco.
Peraltro, la possibilità di utilizzare i nuovi Joy-Con come mouse, tanto sbandierata da Nintendo in fase di presentazione, pare effettivamente introdurre un nuovo modo di giocare che potrebbe cambiare l'esperienza ludica su console, specialmente in quei generi in cui la precisione in fase di mira è fondamentale (in primis gli sparatutto in soggettiva).
Insomma, pur non reinventando la ruota come spesso ha fatto negli ultimi quarant'anni e oltre, Nintendo è riuscita a creare una console decisamente promettente: una console figlia dei tempi che corrono, in cui non ci si può più permettere (probabilmente) di tagliare continuamente i ponti con il passato, e che non deve necessariamente stravolgere le carte in tavola per offrire esperienze di gioco innovative, coraggiose o, più "banalmente", divertenti.
Lo dimostrano i tanti videogiochi proposti dall'azienda nel corso dell'evento, la possibilità di prendersi a mazzate in Street Fighter VI e vivere le epopee distopiche di Cyberpunk 2077 in modo dignitoso anche su una console come Switch 2, di perdersi in una Hyrule mai così bella nelle versioni "potenziate" di The Legend of Zelda: Breath of the Wild e del suo seguito Tears of the Kingdom, oppure di andare a caccia di oro e tesori in un'avventura tridimensionale come il sorprendente Donkey Kong Bananza, uno dei mattatori dell'evento.
Nella cornice della Nintendo Switch 2 Experience allestita dall'azienda nel cuore di Milano, infatti, c'è stato modo di provare non soltanto il nuovo capitolo della serie di videogiochi di guida nata da una costola di Super Mario, ma anche altri titoli che arriveranno nelle settimane successive al debutto ufficiale, fissato al 5 giugno.
Mario Kart World rappresenta il titolo di lancio su cui l'azienda giapponese punta maggiormente, e la nuova incarnazione sembra avere tutte le carte in regola non solo per diventare il capitolo più completo e ambizioso nella storia del franchise, ma anche per bissare (e superare) l'incredibile successo di Mario Kart 8 Deluxe: con un numero mastodontico di piloti, un mondo esplorabile che unisce circuiti inediti e ricorrenti che omaggiano quasi trentacinque anni di storia della saga, ma anche modalità come la "Sopravvivenza", che dà vita a gare ricche di adrenalina in cui basta un passo falso per passare dalla prima posizione all'eliminazione, il nuovo capitolo del brand è certamente uno dei giochi che potrebbe convincere i possessori di Switch all'acquisto di Switch 2.
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Ma occhio a non sottovalutare altri due pezzi da novanta in arrivo nel primo anno di Switch 2, come Donkey Kong Bananza e Metroid Prime 4: Beyond. Il primo sembra voler seguire l'esperimento di Super Mario Odyssey per donare all'amato Donkey Kong un'avventura tridimensionale in cui dare libero sfogo alla propria voglia di prendere a pugni qualsiasi cosa per rivelare segreti, misteri e tesori in un mondo che reagisce dinamicamente al passaggio dell'ingombrante protagonista.
L'impressione è che la meccanica principale di Bananza, in cui il nostro eroe può sfruttare la sua forza bruta per scavare il terreno, aprire varchi, distruggere ogni cosa per rivelare gradualmente nuovi sentieri e percorsi altrimenti inaccessibili, possa tenere chi impugna i Joy-Con per ore e ore in un singolo livello, alla ricerca di quel blocco d'oro nascosto lì o di quell'altro collezionabile celato chissà dove. Quanto questa meccanica diventi ripetitiva (e noiosa) nel lungo periodo non è dato saperlo, ma la quantità di sistemi e variazioni sul tema introdotta da Nintendo nella mezz'ora scarsa a contatto con la nuova avventura dell'enorme gorilla lascia ben sperare sulla qualità dell'esperienza finale.
Stesso discorso per la nuova avventura della cacciatrice di taglie Samus Aran, che si è presentata alla Nintendo Switch 2 Experience di Milano con un breve ma intenso assaggio della sua nuova missione in Metroid Prime 4: Beyond. Il nuovo capitolo del filone di sparatutto in soggettiva sviluppati da Retro Studios ha potuto mettere sotto sforzo i muscoli della nuova console giapponese per mostrare un comparto audiovisivo senza dubbio interessante, con una fluidità notevole e un'esperienza di gioco che sembra cucita addosso alla possibilità di usare il Joy-Con di destra come mouse.
In ogni momento, infatti, è possibile ruotare il controller e poggiarlo su una superficie (una scrivania o, banalmente, la propria gamba se si gioca sul divano) per utilizzare la periferica come il sistema di puntamento usato nei videogiochi per PC, offrendo una precisione sensibilmente superiore in fase di mira che rende "difficile" tornare al classico sistema incentrato sulla levetta analogica destra. Se questa modalità è senza dubbio un modo di apprezzare la bontà dell'ultima idea inserita da Nintendo nei suoi controller, resta da capire quanto una modalità simile sia "sostenibile" nel lungo periodo, vista che la forma dei Joy-Con in verticale non sembra poter garantire la stessa ergonomia di un classico mouse da gioco.
Si tratta di dubbi che troveranno una risposta solo una volta che avremo modo di trascorrere più tempo con Nintendo Switch 2 e i suoi videogiochi, ma le impressioni iniziali sulla nuova console concepita nel quartier generale di Kyoto sono certamente positive.
Non sarà l'hardware più rivoluzionario mai creato da Nintendo né quello più sorprendente, ma Switch 2 sembra aver trovato un modo per adattarsi a un mercato sensibilmente diverso rispetto al 2017 di Switch o al 2006 di Wii, migliorando i difetti di una console che ha già ampiamente dimostrato di avere avuto un'intuizione giusta (e lo testimoniano le decine di PC portatili nati negli ultimi anni) e che può concedersi, per una volta, di non reinventare la ruota puntando sulla continuità. Se è il prezzo da pagare per avere esperienze potenzialmente esplosive come Mario Kart World e Donkey Kong Bananza, allora potrebbe andare benissimo così.