A Milano abbiamo provato nuovamente con mano il prossimo capitolo della saga calcistica di Konami
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Dopo aver provato una manciata di partite nella confusione dell'E3 2018, abbiamo avuto una seconda occasione di testare con mano le potenzialità di Pro Evolution Soccer 2019 grazie a un evento di presentazione alla stampa europea, tenutosi presso gli uffici milanesi del distributore.
Con più di un paio d'ore a disposizione e una build piuttosto avanzata da cui sarà estrapolata la prossima demo, abbiamo finalmente potuto appurare molte novità che nel test di Los Angeles non eravamo riusciti ad apprezzare a dovere. Scopriamo perché nonostante l'assenza della Champions League, ora ad appannaggio esclusivo del rivale FIFA 19, l'ormai imminente PES 2019 potrebbe essere il miglior capitolo di sempre del franchise calcistico di Konami.
La prima novità che salta all'occhio è una rinnovata intelligenza artificiale che, con un acume tattico decisamente sopra la media, accompagna le azioni in modo realistico e convincente: non è raro assistere a dei raddoppi di marcatura operati dalla CPU, con sovrapposizioni sulla fascia, movimenti senza palla dall'eccezionale tempismo e azioni corali degne di una squadra reale. Il gameplay, meno frenetico del titolo rivale targato Electronic Arts, è caratterizzato da un ritmo più lento e ragionato, ma anche da una fisica della palla molto più pesante che risente delle condizioni atmosferiche e del campo, ad esempio della lunghezza del manto erboso.
In mezzo al rettangolo di gioco, i calciatori lotteranno dinamicamente in base alla posizione del corpo e della sfera, ma anche della direzione e velocità della stessa: il nuovo sistema delle collisioni accantona quelle strane e buffe compenetrazioni a cui la saga ci ha abituato per troppo tempo, dando vita a contrasti, scivolate, trattenute e ostruzioni molto realistiche che danno quasi la sensazione di assistere a una vera partita di calcio.
Se i contrasti e più in generale i contatti sono influenzati dalle revisioni di tecnologie come First Touch Impact e Full Body Touch, una novità interessante consiste nella nuova funzionalità chiamata Visible Fatigue, che permette ai giocatori di stancarsi progressivamente in base agli sforzi profusi in campo. Maggiore sarà la vostra insistenza nell'uso di giocatori affaticati, più probabilità averte di ritrovarvi con un calciatore infortunato prima della fine del match. Fortuna che grazie alle nuove Quick Substitution potrete cambiare velocemente giocatori in corsa non appena avrete il sentore di un possibile affaticamento.
Superare le difese avversarie in PES 2019 non è mai semplice, ma per farlo potrete contare su qualche nuova abilità (per un totale di stili che si avvicina ai quaranta) da utilizzare con i giocatori più talentuosi della vostra squadra: nella nostra prova, abbiamo potuto appurare come l'introduzione di tecniche come il passaggio no look abbiano un peso specifico sulle azioni se utilizzate nel modo corretto. Costruire azioni più elaborate non sarà una passeggiata, ma una volta che riuscirete a sfondare la difesa sfruttando tocchi di prima, uno-due, triangoli e passaggi filtranti, sarà una sensazione decisamente appagante.
Qualche cambiamento nel sistema di tiro, che ora richiede un po' di abitudine per poter essere padroneggiato al meglio e tiene conto anche in questo caso della posizione del giocatore e della sfera, nonché delle abilità del calciatore nella conclusione per determinare. Non si tratta di una meccanica esattamente immediata, ma certamente più semplice da utilizzare rispetto alla nuova gestione dei tiri vista in FIFA 19.
Pochi dubbi invece sul comportamento dei portieri, a oggi davvero lontani dalla perfezione e rei di assumere comportamenti tutt'altro che realistici quando si tratta di uscire dallo specchio della porta. Non sappiamo se Konami riuscirà a correggere l'intelligenza artificiale dei portieri in tempo per il lancio, ma nella nostra prova non è stato raro andare in svantaggio a causa di interventi discutibili da parte dell'estremo difensore.
A livello estetico, PES 2019 si conferma una produzione decisamente appetibile: il motore FOX Engine fa il suo sporco lavoro quando si tratta di riprodurre con estrema fedeltà le animazioni ed espressioni facciali dei calciatori più famosi (un po' meno per quelli meno noti), mentre grazie alla tecnologia Software Enlighten Konami è riuscita ad aggiungere un sistema di illuminazione dinamico che va a creare situazioni di luci e ombre molto realistiche in base alla posizione della luce e all'ora del giorno. Nella nostra prova, siamo rimasti ammaliati dallo splendido tramonto al Camp Nou, ma abbiamo potuto apprezzare particolarmente anche la realizzazione di uno dei nuovi stadi svelati dalla casa giapponese, la Veltins-Arena dello Schalke 04.
Resta ancora da vedere quanto potrà risultare appetibile agli occhi dei fan più esigenti un gioco come PES 2019 dopo aver perso la licenza della Champions League: sicuramente il numero di campionati presenti in questo capitolo è elevatissimo, ma è altrettanto vero che le licenze non sono proprio il massimo per chi è interessato ai maggiori campionati del vecchio continente. Certo, licenze a parte PES 2019 promette di offrire una modalità myClub ancora più corposa e tante novità anche per quanto riguarda il campionato Master. L'uscita del gioco è ormai alle porte: la nuova simulazione calcistica di Konami sarà infatti disponibile su PC, PS4 e Xbox One dal 28 agosto.