Il torneo del Pugno di Ferro di Bandai Namco cambia faccia, guardando alle nuove generazioni di lottatori virtuali
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Tekken 8 è sempre più vicino. Bandai Namco ha trascorso le ultime settimane a inondare i fan del picchiaduro con numerosi trailer dedicati ai personaggi principali: Jin, Kazuya, Nina, per non parlare del sorprendente ritorno di Jun Kazama e di Ling Xiaoyu. Per cavalcare l'onda, il team Tekken Project ha messo a disposizione della stampa una versione di prova del gioco con i dieci lottatori presentati fin qui.
Tgcom24 e Mastergame hanno avuto l'occasione di trascorrere qualche ora in compagnia di Tekken 8, in occasione di una visita agli studi francesi di Bandai Namco.
La saga di picchiaduro che ruota attorno al torneo del Pugno di Ferro ha avuto, negli anni, un’evoluzione costante. Non riguarda solo il lato tecnico: negli anni, Bandai Namco ha perfezionato un suo linguaggio ben riconoscibile, fondato sul movimento libero e pluridirezionale, un utilizzo calibrato delle tecniche di attacco a disposizione e una fase difensiva mediamente difficile da padroneggiare.
Nonostante questo, Bandai Namco ha apportato, negli anni, alcune modifiche alla formula di base per venire incontro ai nuovi giocatori (rendendo più semplice liberarsi dalle prese comuni, ad esempio), ma senza stravolgere la formula di base. Tutto ciò è destinato a cambiare con il nuovo capitolo, dal momento che dall'era di Tekken 7 il mondo dei picchiaduro ha guardato con maggiore attenzione al tema dell’accessibilità: Bandai Namco non poteva certo restare a guardare e ha pensato a un paio di novità che strizzano l'occhio ai nuovi giocatori con due elementi in grado di apportare delle piccole rivoluzioni al modo in cui si svolgono gli incontri, rendendo molto più semplice la conquista di un nuovo pubblico.
Questo nuovo capitolo della saga picchiaduro è stato sviluppato attorno a due punti chiave: rendere più facile leggere l’azione ai giocatori di ogni livello e porre un ulteriore accento sulle caratteristiche uniche di ogni personaggio. Il sistema Heat sembra essere davvero il cuore del progetto, soprattutto perché incarna entrambi i concetti: una volta attivato, è chiaro per entrambi che il giocatore che ha attivato il sistema passa all’attacco e, in questo stato, alcune delle mosse chiave del lottatore mutano, diventando molto più forti ed estreme.
Si può entrare in questo stato attraverso l’universale Heat Burst, un attacco semplice in grado di lasciare in leggero vantaggio chi lo esegue, oppure mandando a segno le mosse segnalate come Heat Engager a disposizione di ogni personaggio. Questa seconda opzione sembra essere preferibile, ma a un primo sguardo non tutti i lottatori possono contare su attacchi Engager eccellenti: Kazuya, per esempio, sembra averne di straordinari, mentre personaggi come Jack-8 potrebbero dover ricorrere più di frequente all’Heat Burst al fine di guadagnare i bonus derivanti dalla sua attivazione.
Ogni giocatore può attivare lo stato Heat solo una volta per round e, in condizioni normali, questo dura appena dieci secondi. Mandando a segno colpi (questo vale anche per i colpi parati!), il timer si blocca temporaneamente. Dopo un Heat Engager è possibile utilizzare una delle cariche a disposizione (può essere una se si entra nello stato con un Heat Burst, o due se si utilizza l'attacco Heat Engager) per effettuare una mossa chiamata Heat Dash, cancellando il recupero dell’attacco appena lanciato per scattare verso il nemico. Bruciando tutte le cariche Heat a disposizione e azzerando il tempo di Heat a disposizione si esegue un potete Heat Smash, un attacco con proprietà uniche per ogni personaggio.
La seconda grande innovazione apportata dall’ottavo capitolo della saga è costituita da uno schema di controlli pensato per i nuovi giocatori… e non solo. Lo Special Style restringe le tecniche eseguibili dai personaggi, assegnando ai quattro tasti principali altrettante funzioni, che rimangono fisse da lottatore a lottatore: c’è un attacco da eseguire in piedi, un colpo che manda in aria e a cui far seguire una combo aerea automatica, un attacco basso e un colpo in grado di assorbire gli assalti dell’avversario.
Oltre a questo, si può sempre utilizzare un Heat Burst per entrare in Heat Mode, oppure eseguire una Rage Art. L’elenco di mosse a disposizione cambia leggermente se ci si trova in Heat o in Rage. La particolarità risiede nelle modalità di attivazione: si può attivare o disattivare lo Special Style in qualsiasi momento con la pressione di un tasto (impostato sul dorsale L1) ed è sufficiente rimuovere l’assegnazione per disattivare i controlli semplificati, evitando di attivarli per errore durante uno scontro concitato.
La possibilità di entrare e uscire da questo schema di controlli – che, come ci hanno spiegato alcuni membri del team del gioco, è pensato per rendere il combattimento "più simile a un gioco di ruolo votato all'azione" – fa sì che i giocatori alle prime armi possano farne largo uso per farsi un’idea dei punti di forza e dello stile di un personaggio, per poi iniziare a giocare gradualmente con il sistema di controllo tradizionale. Nulla impedisce di tornare a questa "zona di comfort" in caso di difficoltà, anche nel bel mezzo di uno scontro.
Queste novità sembrano gettare le basi per un capitolo senza dubbio diverso, ma non per questo meno interessante. Al contrario, caratteristiche come Heat System e Special Style, uniti a una veste grafica a dir poco incredibile se paragonata ad altri esponenti del genere picchiaduro, potrebbero permettere a Tekken 8 di fare il botto, catturando l’attenzione di moltissimi nuovi giocatori.
L'appuntamento è previsto entro la fine dell'anno, quando il nuovo progetto di Bandai Namco arriverà su PC e console di attuale generazione.