Una perla nascosta tutta "made in Italy" che vale assolutamente la pena di scoprire
di Carlo Chericoni© IGN
Nell'ambiente dei giochi da tavolo, Soulgivers è una vera perla rara per qualità produttiva, cura del dettaglio e coraggio nelle scelte stilistiche. Uno di quei titoli di cui si parla poco, ma che merita più attenzioni da una comunità che spesso si fissa solo sui soliti noti. Soulgivers nasce da una visione di Luca Cervini attraverso un processo creativo in cui le meccaniche di gioco e l'ambientazione procedono parallelamente, alimentandosi a vicenda.
Nelle intenzioni iniziali l’idea doveva concretizzarsi in un videogame, ma durante le fasi iniziali della genesi Luca decide di spostare la sua energia in un ambito in cui può avere un maggiore controllo creativo: quello dei boardgame. Questa non è l'unica scelta anticonformista del suo creatore, perché in un mercato dominato da produzioni stracariche di miniature iper-dettagliate, Soulgivers si presenta con uno stile astratto e minimalista carico di carattere.
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IL PESO DELLA MORTALITÀ - Il background narrativo di Soulgivers racconta di eterni esseri cosmici messi improvvisamente di fronte alla mortalità a seguito della distruzione del Primo Anello, il pianeta della creazione. Conquistare un frammento di quel mondo distrutto è l'unico modo per fermare la decadenza, il virus che distrugge ogni forma di vita nell'universo, e due popoli sono pronti a darsi battaglia per averlo.
Nel gioco questa guerra si svolge su 25 tessere che compongono un'area di 5x5 e in cui si muovono le stilose pedine cilindriche che rappresentano gli eroi dei due popoli impegnati in un tesissimo "cattura la bandiera" (Capture the Flag). Lo scopo di ogni sfida è prendere il frammento del Primo Anello posto al centro dell'area di gioco e portarlo verso una delle proprie basi. Per fare ciò, durante il proprio turno è possibile attivare i tre eroi della vostra fazione (scelti tra una rosa di dieci) e farli muovere, catturare-passare-lasciare il frammento, attaccare o utilizzare uno dei suoi poteri speciali unici.
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Eliminare i pezzi avversari è fondamentale per la vittoria, possibile usando l'apposita azione ed effettuando un attacco proveniente da una direzione in cui il bersaglio non ha scudi. In caso di successo l'avversario viene rimosso dal gioco e al suo posto è posizionata l'anima corrispondente che gli altri eroi della sua squadra potranno assorbire per potenziarsi guadagnando nuove abilità. Il personaggio eliminato sarà poi sostituito da uno di quelli rimanenti.
UNA GUERRA DI NERVI - Malgrado le sue regole intuitive e relativamente semplici, Soulgivers è un gioco molto profondo, in cui è necessario saper reagire tatticamente alle scelte dell'avversario mentre si cerca nel contempo di creare una strategia per portare fuori il cristallo. Questo genera una costante tensione che raggiunge il suo apice nell’osservare la mossa avversaria sperando che non vada a interferire con quanto da voi pianificato.
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Ad aumentare ulteriormente la pressione c'è l’incombere della "decadenza", la malattia cosmica che porta ad avvicinare alla morte le vostre pedine un turno dopo l'altro... sbrigatevi dunque a portare a termine il piano o dovrete cambiare eroi e rielaborare la vostra strategia dall'inizio. Come tutti in tutti giochi in cui la fortuna è quasi assente, sentirete il peso delle vostre scelte perché saranno l'unica ragione di vittoria o sconfitta.
Meglio posizionarsi per far uscire il cristallo con tre precisi passaggi oppure lasciar morire volontariamente un eroe per liberarne l'anima che ne potenzierà un altro? Le strategie sono innumerevoli e saper sfruttare le sinergie offerte dai poteri dei guerrieri in gioco è determinante per il successo.
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UNA SCELTA DI STILE - La coinvolgente meccanica di gioco non è il solo punto di forza di Soulgivers; il raffinato design dei pezzi, la scelta dei materiali traslucidi, il magnete che permette di far aderire il cristallo agli eroi... tutto concorre alla creazione di un'esperienza tattile unica e originale che esalta il piacere di gioco. Il minimalismo degli elementi sulla "scacchiera" si sposa alla perfezione con lo stile surrealista delle carte che rappresentano gli eroi, che con il loro retrogusto da Tarocchi contribuisce alla creazione di un mondo onirico e misterioso che invoglia a essere esplorato.
Benché possa essere giocato anche in quattro (due contro due), Soulgivers è chiaramente un titolo dedicato a chi ama le sfide uno contro uno, in cui mettere alla prova l'astuzia dei due cervelli coinvolti... ma oltre a questo è anche un prezioso oggetto da collezione, un simbolo della capacità creativa italica che non sfigurerebbe in museo del design.
SCHEDA TECNICA
- Edizione italiana: Gravity Games
- Ingombro scatola: Medio
- Tempo necessario a preparare il gioco: 8 minuti
- Tempo necessario a spiegare le regole: 10 minuti
- Lunghezza manuale: 36 pagine
- Complessità: Media
- Giocatori: 2 o 4
Può piacere a chi…
… ama le sfide a due originali sia nelle meccaniche che nell'estetica, ma anche a chi vuole scoprire qualcosa di nuovo ed esplorare territori sconosciuti, o ai collezionisti di giochi da tavolo di qualità
Potrebbe deludere chi…
… vuole sfide più leggere e preferisce seguire le mode del momento, oppure a chi cerca giochi colorati e vuole miniature da pitturare
Mi è piaciuto. E poi?
Sul sito internet dedicato al gioco ci sono molti modi per espandere l'esperienza Soulgivers: da espansioni che aggiungono nuovi eroi a racconti brevi che descrivono la razione di esseri immortali di fronte alla morte. Quello che però ci sentiamo di consigliare assolutamente è il bellissimo artbook realizzato da Luca Cervini che attraverso illustrazioni, disegni preparati e testi esplicativi ci cala in questo affascinante universo di gioco.