Appassionata da sempre, cosplayer da poco... eppure non si direbbe: ecco le splendide interpretazioni di Valecookie
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Il mondo dei cosplayer è veramente meraviglioso: tantissimi ragazzi e ragazze che si "mettono in gioco" creando o adattando costumi per impersonare i propri personaggi preferiti. Una passione che Valentina Ravelli, in arte "Valecookie", ha da tanti anni, ma che sta mettendo in pratica relativamente da poco tempo,... con l'ambizione di crescere sempre di più, magari fino ad arrivare ad avvicinarsi a cosplayer come Giada Robin, che vi abbiamo presentato la settimana scorsa. Andiamo a conoscerla!
NOME: Valentina Ravelli
NICKNAME: Valecookie
PERSONAGGIO PREFERITO: Madoka Kaname, dall’anime Puella Magi Madoka Magica. Non è il mio personaggio preferito in assoluto, ma è senz’altro uno di quelli che amo di più, e di cui apprezzo di più indossare i panni.
IL PRIMO COSTUME: nonostante sia entrata nel mondo del cosplay nel 2013, ho cominciato a prendere con la dovuta serietà questo hobby soltanto nel 2017. Perciò, considero il mio cosplay di Spider Gwen, personaggio dei fumetti Marvel, il mio primo costume vero e proprio.
MI TROVI SU: Instagram - valecookie_cosplay
Ecco una galleria con le ultime interpretazioni di Valentina: fai clic per ammirarle a tutto schermo.
Come ti sei appassionata al mondo del cosplay?
Ero piuttosto piccola, era il 2011 e avevo 13 anni, quando ho scoperto il mondo del cosplay. Al tempo amavo perdutamente un anime (cartone animato originario del Giappone), e ricercando su internet video e immagini relativi ad esso, mi imbattei in alcune foto di ragazzi giapponesi mascherati dai miei eroi di allora. Non ci volle molto prima che scoprissi l’esistenza di un vero e proprio mondo legato al ‘mascherarsi’ come i propri personaggi preferiti. Restai subito folgorata e feci di tutto per convincere i miei genitori ad aiutarmi a realizzare un vero e proprio cosplay.
Inizialmente incontrai non poca resistenza da parte loro, considerato anche quanto fossi effettivamente giovane. Con il passare degli anni, però, si sono rassegnati al fatto che il mio sia un hobby vero e proprio, non una semplice carnevalata, come potrebbe essere definita dalle persone che non appartengono a questo mondo tanto particolare.
Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Le mie fonti di ispirazione sono parecchie, a partire dai personaggi di cui amo vestire i panni. Non realizzerei e indosserei mai il cosplay di un personaggio che non apprezzo; dopotutto, la parte migliore del cosplay è impersonare, anche se per poche misere ore, i personaggi che tanto si ammirano ed amano. Tendo a fare cosplay di personaggi nei quali mi rispecchio, generalmente più per somiglianze caratteriali che fisiche (motivo per cui, spesso e volentieri mi cimento anche nel crossplay, ovvero la realizzazione di cosplay di personaggi maschili, nonostante io sia una ragazza), oppure di personaggi che ammiro e ai quali vorrei, sotto certi aspetti, assomigliare di più.
Un’altra fonte d’ispirazione è senz’altro il talento di altri cosplayer: i costumi splendidi che riescono a cucire, gli accessori e tutti i così detti props (letteralmente ‘oggetti di scena’, che rappresentano ad esempio “armi” e accessori che caratterizzano un determinato personaggio) che parecchi amano realizzare, i make up al limite dell’opera d’arte, e così via. Tutto ciò per me rappresenta ispirazione pura, considerato che di natura fatico davvero ad essere invidiosa; il talento altrui per me non è che motivazione per migliorarmi sempre di più, tanto da riuscire a superarmi ogni volta che realizzo un cosplay nuovo.
Qual è stato il costume più complesso che hai realizzato?
Io, purtroppo, non so cucire; a causa di ciò, la maggior parte dei cosplay che ho indossato nel corso del 2017 li ho acquistati. Ciò non toglie che parecchi abbiano richiesto alcune modifiche, anche solo per renderli più fedeli ai costumi indossati dai personaggi da me impersonati. Un esempio è il vestito di Madoka Kaname, che ho acquistato usato, e poi modificato aggiungendo parecchi dettagli con della stoffa rosa, sostituendo alcuni fiocchi con altri realizzati da me e disegnando alcuni particolari sulla parte bassa della gonna. Per quello stesso cosplay, ho inoltre realizzato un accessorio che mi ha tenuta impegnata per quasi una settimana; il personaggio è infatti ‘armato’ di un particolare arco, che sembra intagliato in un ramo. Con l’aiuto di mio papà sono riuscita a trovare del materiale polimerico che, se riscaldato in acqua, diventa malleabile e facilmente lavorabile, con il quale ho realizzato i particolari che rendono l’arco quanto più possibile simile a quello utilizzato dal personaggio nell’anime. Non mentirò, è stato difficile, ma quell’arco è una delle mie più grandi soddisfazioni nell’ambito cosplay.
La tua ambizione più grande è…
Continuare a migliorarmi, finché non avrò più modo di criticarmi. Sono terribilmente perfezionista, e finché non rendo un cosplay come effettivamente vorrei, non riesco ad essere totalmente felice. È sbagliato esagerare con l’autocritica, ma non riesco a farne a meno; pretendo molto da me stessa, non solo nel cosplay ma anche nella vita di tutti i giorni. Inoltre, mi piacerebbe davvero parecchio riuscire ad acquisire una certa fama; il cosplay è divertimento, è sudore e lacrime spesi sui costumi, ma è anche notorietà.
Sfido chiunque ad affermare che la fama non sia neanche un po’ importante in un mondo come quello del cosplay, dove apparire è fra le caratteristiche più importanti. Non ne faccio certamente una questione di vita o di morte, ma ritengo comunque un fattore piuttosto importante riuscire, in qualche modo, a spiccare.
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