I GIOCHI COMPETITIVI DI DOMANI

Cosa prospetta il futuro per gli eSport

Un’analisi sul futuro dei giochi elettronici competitivi, i nuovi giochi e l’evoluzione degli eventi e dello sviluppo degli eSport

17 Gen 2018 - 08:46
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Nel 2017 il fenomeno dei giochi competitivi è cresciuto e si è sviluppato rapidamente, soprattutto in Italia. Questo viene dimostrato sia dall’incremento del numero di eventi legati agli eSport, sia al numero di videogame sviluppati e pensati per essere giocati in un ambiente competitivo.

Oltre ai grandi classici come Counter-Strike, Dota e League of Legends che da sempre sono stati popolari nelle competizioni Online e su rete locale, l'anno appena concluso è stato incredibilmente rilevante per titoli come Overwatch, FIFA, Street Fighter V o Battlefield 1, che non solo sono riusciti a contribuire all’incremento di popolarità del gioco competitivo grazie alla loro spettacolarità, ma hanno anche raggiunto l'obiettivo di coinvolgere il pubblico delle home console come PS4 ed Xbox, e rendere quindi disponibile la partecipazione ai tornei a persone che preferiscono usare un controller invece di mouse e tastiera

I dati economici dimostrano che per gli eSport viene al momento stimato un tasso di crescita annuo composto del 35.6%, una curva che consentirà di raggiungere un mercato di quasi un miliardo e mezzo di dollari entro il 2020, rendendolo cosi un’industria autosufficiente e priva di vincoli rispetto all’industria dei videogiochi. Dunque, il settore dei giochi elettronici competitivi sta rapidamente diventando un mercato “ghiotto” sia per gli investitori che per produttori e sviluppatori interessati a mettere sul mercato questo tipo di giochi. Possiamo inoltre presumere che eventi come l’ESL One visto nel 2017 a Colonia cresceranno sempre di più sia in termini di grandezza che di spettacolarità. E perché no, forse riusciremo a vedere eventi di quel calibro addirittura nel Bel Paese!

Quali saranno, quindi, i titoli che si affermeranno sul mercato nel prossimo futuro, quali quelli che andranno a spartirsi le fette più grosse di questa torta miliardaria? È difficilissimo prevederlo in maniera precisa: come prima cosa un gioco per diventare a tutti gli effetti un esponente nella categoria eSport necessita di un seguito impressionante, e non parliamo solo di un pubblico disposto a seguire quel determinato gioco in maniera regolare, è necessario che possa contare su un numero sufficiente di giocatori per creare un ambiente competitivo. È dunque il mercato, quindi noi giocatori, a decidere quale gioco ha il potenziale per diventare un eSport o meno e sono, solo in un secondo momento, gli sviluppatori del gioco e gli organizzatori dei tornei a dover rendere quel tipo di esperienza unica e coinvolgente.

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PlayerUnknown's Battlegrounds, PUBG per gli amici, è il gioco più chiacchierato del momento. È disponibile anche su Xbox One.

A oggi il migliore esempio è quello di PlayerUnkown’s Battlegrounds, un gioco partito da un semplice mod dedicato alla serie ArmA che ha conquistato il cuore di moltissimi giocatori in tempi brevissimi, specialmente sfruttando l'attenzione che diversi canali Twitch e Youtube gli hanno dedicato con grande successo. Dopo un lungo periodo di sviluppo (il gioco era comunque accessibile in formato non definitivo sull’Early Access di Steam), il gioco completo è ora disponibile e sarà certamente una presenza sempre più prominente in eventi e tornei, com’è già avvenuto nel 2017 al Gamescom Invitational, dove i migliori giocatori si sono scontrati davanti a un pubblico incredibile.

Specialmente nell’ultimo anno, una delle cose che è balzata all'occhio riguardo a questi videogame è la “presenza” dei team di sviluppo nelle comunità di gioco: si è sviluppata una forma di interazione tra sviluppatori e la propria fan-base. Questa è una delle cose più apprezzabili degli eSport moderni e che non era nemmeno ipotizzabile negli anni ’90, quando certamente gli scenari competitivi, i LAN Party e i tornei non mancavano. Sono quindi i giocatori che, insieme agli sviluppatori, provvedono a modellare il gioco (nei limiti del possibile) per poter rendere l’esperienza quanto più gradevole per tutti. Ma vediamo alcuni dei titoli in fase di sviluppo che, potenzialmente, potranno segnare un nuovo capitolo del gioco competitivo.

Moltissimi amanti degli sparatutto in prima persona vedranno il ritorno di una saga leggendaria firmata Epic Games, che in qualche modo, a suo tempo, ha creato un vero e proprio movimento attorno al gioco competitivo. Parliamo di Unreal Tournament! La nuova versione di questo frenetico FPS è già in fase di sviluppo e può essere scaricato, in versione pre-alpha, dal sito di Epic Games. E per chi non ha mai amato Unreal Tournament ai tempi d’oro, quasi sicuramente sarà interessato al suo storico rivale: Bethesda infatti offrirà una valida alternativa mischiando un po’ le carte in tavola.

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A volte ritornano: ecco uno scatto dal nuovo Unreal Tournament!

Quake Champions mantiene l’azione frenetica dello storico sparatutto in prima persona Quake III Arena creato da iD Software nel lontano 1999, aggiungendo meccaniche recenti e interessanti. Non si limita quindi a riproporre la formula da sparatutto veloce che ha contribuito a creare, ma introduce “campioni” con abilità e caratteristiche diverse per ampliare la varietà e la profondità di gioco, alla Lawbreakers o Overwatch per intenderci.

Per gli amanti dei giochi di carte si ha l’imbarazzo della scelta. Per chi è rimasto immerso centinaia di ore nel mondo di The Witcher, abbiamo Gwent, che già sta organizzandosi per diventare a tutti gli effetti un fenomeno come quello che è Hearthstone.

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Magic: The Gathering Arena, un sogno per tutti i collezionisti del gioco di carte.

Chi ha nel cuore gli anni ’90 gioirà nell'apprendere che presto sarà pubblicato Magic: The Gathering Arena, tratto dallo storico gioco di carte che ha fatto innamorare generazioni di collezionisti e giocatori. Infine, è importante sottolineare come anche Nintendo, grazie a titoli come Splatoon e Mario Kart, stia entrando piano piano nell'orbita degli eSport: vedremo con il tempo se questa particolare branca del videogioco si rivelerà interessante anche per le strategie future della grande N, e se a Kyoto saranno capaci di sviluppare una community di giocatori dedicata ai loro capolavori anche in ambito competitivo.

Chiaramente questi non sono gli unici potenziali eSport di prossima uscita, ce ne sono tantissimi altri e veramente per tutti i gusti. La certezza che abbiamo è che, in ogni caso, gli eSport stanno realmente cambiando le prospettive degli sviluppatori, e il metodo con cui curano i propri videogame e seguono il pubblico dei giocatori. In fondo, siamo proprio noi giocatori a rendere possibile questo fenomeno in costante crescita di attenzione, anche da parte dei media più tradizionali.

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