Una serie di scatti tratti dal Discovery Tour di Assassin's Creed: Valhalla
© IGN
© IGN
Assassin’s Creed Valhalla si arricchisce della modalità didattica dove è possibile esplorare l’ambientazione storica scoprendo tutto sul mondo dei vichinghi
Come accaduto già per Assassin’s Creed Origins e Odyssey, anche Valhalla ha il suo Discovery Tour, intitolato Viking Age, ovvero quella modalità per cui dal mondo di gioco vengono eliminati combattimenti, assassinii e scontri a favore dell’esplorazione e di una serie di itinerari che permettono di scoprire il grande lavoro di ricostruzione storica fatto dal team di sviluppo.
LA STORIA CHE DIVENTA GIOCO - L’espansione è disponibile da oggi, gratuitamente per chi possiede già il gioco completo. È possibile anche acquistarla a parte su PC (al prezzo di 19,99€), mentre per farlo su console c’è da attendere l’inizio del prossimo anno. Una volta avviato, si avranno a disposizione un’intera regione della Norvegia, l’Inghilterra e due reami della mitologia norrena come Jotunheim e Asgard. Insomma, tutta la mappa del gioco originale, già completa di viaggi rapidi.
Il Discovery Tour non è, però, semplicemente una modalità esplorazione dove si passeggia all’interno dell’ambientazione scattando foto ricordo, cosa che è comunque possibile fare, ma più una visita guidata all’interno del processo creativo del gioco e delle sue ispirazioni storiche. Rispetto alle due edizioni precedenti, dove l’intera esperienza veniva pensata e raccontata come una sorta di cammino museale per percorsi tematici, nel caso di Viking Age la scelta è stata differente, figlia, in un certo senso, della struttura narrativa dell’episodio principale che, d’altra parte, fa un ampio uso di storie autoconclusive, piccole saghe che raccontano il mondo attraverso gli occhi dei personaggi.
© IGN
© IGN
Nei panni di un consigliere di Re Aelfred, Fratello Ealric, o dei coniugi vichinghi Thorsteinn e Gunnhilda, alle prese con una grande avventura che li porterà dalla Norvegia all’Inghilterra, possiamo scoprire le usanze del popolo norreno e di quello anglosassone, nonché tutti gli aspetti della vita del IX secolo, raccontati e spiegati in otto unità narrative che si esauriscono in una manciata di ore, finite le quali, però, si può esplorare il mondo nei panni di qualsiasi personaggio dell’avventura, cattivi compresi.
Il gameplay, insomma, diventa una sorta di caccia al tesoro interessante e divertente, attraverso cui interagire con una serie di elementi di approfondimento, ovvero 153 nozioni che ci portano alla scoperta del processo di ricostruzione storica, e 25 capitoli, invece, dedicati alla realizzazione del gioco, dove è lo stesso team di sviluppo che racconta come l’ambientazione storica si sia trasformata in qualcosa di funzionale all’esperienza di gioco.
© IGN
RICERCA E SCOPERTA - Il valore del Discovery Tour è duplice, perché da un lato è un fantastico documentario su come viene sviluppato un gioco enorme e dall’ispirazione storica come Assassin’s Creed, e dall’altro diventa un’esperienza efficace a livello didattico, che non si limita a fare una lezione frontale di storia, quanto più a trasformare la messa in scena storica in qualcosa di vivo, concreto, tangibile.
Il pregio più grande della modalità didattica pensata di Ubisoft è quello di collegare le fonti storiche, correttamente indicate per ogni elemento “reale” presente nel mondo, agli aspetti più ludici, senza mai essere pedante. In questo modo il processo di scoperta si fa naturale, come se fosse una vera e propria indagine, che in un certo senso collega il lavoro creativo del team di sviluppo a quello degli storici e degli archeologi, raccontando come il videogioco può diventare una vera e propria macchina del tempo capace di valorizzare il lavoro di ricerca e trasformarlo in qualcosa di vivo e divertente.
È proprio questo il valore aggiunto del Discovery Tour di Assassin’s Creed. L’atlante storico interattivo pensato da Ubisoft, infatti, non solo riesce a dare risposte, nozioni e a insegnare qualcosa di concreto sulla storia vichinga, ma, soprattutto, comunica e sottolinea l’importanza della ricerca, la base reale e concreta di ogni avventura che si rispetti.