UN ANNO DA INCORNICIARE

Da Astro Bot a Balatro, i 5 migliori videogiochi del 2024 secondo Tgcom24

Dal colorato gioco di piattaforme per PlayStation al sorprendente videogame di carte dalle tinte "roguelike", il 2024 dei videogiochi è stato davvero ricco

31 Dic 2024 - 12:34
 © Ufficio stampa

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Il 2024 potrebbe sembrare per certi versi un anno meno "esplosivo" per l'industria dei videogiochi, soprattutto considerando l'assenza di blockbuster nell'ultimo trimestre e il rinvio di progetti molto attesi, come Assassin's Creed Shadows. Eppure, la presenza di un quantitativo minore di produzioni "tripla-A" capaci di monopolizzare la scena ha permesso ad altri titoli di farsi notare e conquistare gli appassionati.

Con una concorrenza meno agguerrita e l'attenzione dei protagonisti del settore (come GTA VI) che sembra rivolta principalmente al 2025, infatti, sono molti i videogiochi che hanno avuto l'opportunità di ritagliarsi uno spazio di rilievo e farsi apprezzare non tanto per le campagne marketing altisonanti, ma per la qualità dell'esperienza di gioco capace di offrire e, in certi casi, la capacità di innovare il genere di riferimento potendo fare affidamento solo su una manciata di pixel.

Certo, è innegabile che alcuni di queste produzioni capaci di fagocitare le attenzioni siano effettivamente delle esperienze di valore assoluto e meritevoli di essere annoverate tra i migliori videogame dell'anno, ma la distribuzione più "bilanciata" nell'arco degli ultimi dodici mesi ha permesso all'intero settore (e al portafoglio dei giocatori) di respirare e di far risaltare anche dei titoli che sarebbero inevitabilmente finiti in secondo piano in presenza di videogiochi più blasonati. E se non sono mancati grossi nomi in ogni genere (si pensi a Dragon Age: The Veilguard per i giochi di ruolo, Tekken 8 per i picchiaduro, Silent Hill 2 Remake per i survival horror, Star Wars Outlaws per i giochi d'azione, The Legend of Zelda: Echoes of Wisdom per le avventure), il 2024 sarà ricordato anche per aver visto fenomeni come il "Pokémon con le armi" Palworld, per il "democratico" Helldivers 2, per la criptica avventura Animal Well, per ritorni graditi come Prince of Persia: The Lost Crown, sequel attesissimi come Dragon's Dogma 2 e Rise of the Golden Idol e altri ancora in divenire, come Hades 2 e Path of Exile II (entrambi in versione "Accesso anticipato"), ma anche per gli immancabili titoli a cadenza più o meno annuale che, soprattutto nel Bel paese, continuano a macinare numeri incredibili: il gioco calcistico EA Sports FC 25 e lo sparatutto Call of Duty Black Ops 6 sono due esempi perfetti delle "passioni" dei videogiocatori nostrani.

Il 2024 ha visto anche l'esordio di esperimenti di grande successo come il gioco di ruolo cinese Black Myth: Wukong (basato sul romanzo "Il viaggio in Occidente"), di affascinanti avventure come Neva e Arco o di saghe incredibilmente longeve che hanno chiuso un capitolo per aprire un nuovo corso, come World of Warcraft: The War Within e Destiny: La Forma Ultima. Ci sono, tuttavia, alcuni videogiochi che sono stati capaci di distinguersi maggiormente rispetto a tutti quelli citati finora, tanto da diventare immediatamente dei "cult" imperdibili per chiunque ami questo mondo.

ASTRO BOT

In pochi avrebbero scommesso probabilmente che la piccola mascotte di Sony, Astro, sarebbe riuscita a conquistare un tale successo in tutto il mondo con la sua nuova avventura, Astro Bot. Eppure, il nuovo videogioco di piattaforme creato da Team Asobi e lanciato in esclusiva su PlayStation 5 lo scorso settembre ha convinto davvero chiunque, anche coloro che non amano particolarmente questo genere, per la sua capacità di strappare un sorriso a più riprese e di omaggiare il marchio videoludico della casa giapponese (che proprio quest'anno ha festeggiato il suo 30esimo anniversario) con citazioni, rimandi e piccole chicche capaci di coinvolgere tutte le saghe che hanno fatto la storia di PlayStation. Ma non si tratta di una semplice "operazione nostalgia", perché prima di tutto Astro Bot è un gioco di piattaforme che non ha nulla da invidiare ai campioni del genere e, dunque, alle produzioni realizzate da Nintendo: oltre a offrire delle meccaniche di gioco semplici ma ben congegnate, ogni livello offre un'idea attorno alla quale viene sviluppato un potenziamento o potere speciale che crea situazioni spassose e fuori di testa, nascondendo inoltre segreti in bella vista che possono dare ai giocatori la possibilità di ottenere monete (con le quali acquistare degli "oggetti" per personalizzare la propria base con contenuti a tema PlayStation) o di salvare degli altri robottini, spesso "travestiti" da alcuni dei personaggi più amati dell'universo PlayStation.

A tal proposito, non mancano livelli speciali che ruotano attorno a una saga particolare, come God of War, omaggiandola con decine di citazioni e riferimenti nascosti. Una festa, insomma, che non manca però di offrire sfide e livelli particolarmente ostici anche per coloro fossero alla ricerca di un'esperienza più ardua e stimolante. Il tutto è condito da un colorato comparto grafico davvero squisito, una colonna sonora allegra e uno dei migliori casi di utilizzo delle peculiarità di DualSense, il controller sensoriale di PS5 che proprio con Astro aveva mostrato le sue potenzialità grazie al gioco preinstallato Astro's Playroom. Vincitore del premio di gioco dell'anno ai The Game Awards 2024, Astro Bot è una produzione assolutamente da non perdere per tutti i possessori di PS5, nonché uno dei videogiochi migliori che possiate acquistare nel 2024.

BALATRO

Una delle sorprese più interessanti dell'anno è Balatro, un gioco dalla grafica minimalista ma caratterizzato da un approccio totalmente nuovo all'universo del poker. Trattandosi di un'esperienza per giocatore singolo, non esistono microtransazioni né acquisti da effettuare in cambio di denaro reale, e le stesse regole del gioco di carte originali vengono qui utilizzate come base per dar vita a un videogame dagli elementi roguelike (ovvero quei titoli che sfruttano una serie di modificatori, bonus e malus sempre differenti di partita in partita allo scopo da rendere l'esperienza sempre fresca) che, partendo dalla filosofia di altri giochi basati sul concetto di "deck-building" (Slay the Spire, in tal senso, è certamente la musa ispiratrice maggiore), rende ogni partita un'esperienza "unica" per chi gioca. Come funziona? Molto semplice: bisogna creare delle mani di carte per accumulare gettoni con cui acquistare dei potenziamenti, si tratti di carte speciali oppure di una vasta gamma di "joker" che consentono di alterare le regole stesse del poker fino a... romperle. Già, perché ciascuna carta speciale dispone di effetti che consentono di manipolare la partita in modi differenti, dando al giocatore l'opportunità di creare dei mazzi sempre più interessanti e aumentare a dismisura la rigiocabilità e il fattore strategico, spingendo al contempo a prendere decisioni fondamentali per conseguire la vittoria.

Man mano che si gioca e si accumulano gettoni, si sbloccano carte aggiuntive, ma anche nuovi potenziamenti e joker dotati di effetti esclusivi: ecco che le regole modificabili diventano sempre di più e iniziano a offrire combinazioni che sembrano quasi voler spingere il giocatore a "barare". Un mix di elementi, quello dell'opera prima di LocalThunk, che ha conquistato un successo incredibile in tutto il mondo, spianando la strada all'uscita su altre piattaforme (inclusi dispositivi mobile per iOS e Android) e risultando ben presto un'esperienza fresca e coinvolgente, apprezzabile da chiunque cerchi una sfida differente da quella alla base di altri giochi di carte tradizionali. A dimostrazione che non sempre sono necessari un comparto grafico all'avanguardia, una campagna marketing aggressiva e un budget milionario per raggiungere il successo.

ELDEN RING: SHADOW OF THE ERDTREE

Ha fatto certamente discutere l'idea che una "espansione" di un gioco lanciato due anni fa possa essere candidata al premio di "gioco dell'anno" a un evento come l'edizione 2024 dei The Game Awards, ma la verità è che Shadow of the Erdtree, prima (e unica) espansione di Elden Ring, offre un'esperienza di gioco talmente ricca e qualitativamente elevata da sembrare un "gioco nel gioco", o comunque risultare decisamente più meritevole di tanti altri videogiochi lanciati nel corso del 2024. La nuova regione, slegata dalla mappa del gioco di ruolo originale, introduce una verticalità mai sperimentata prima nelle varie aree che componevano l'Interregno della campagna principale ma mantiene quel senso di scoperta costante che si avverte esplorando i suoi paesaggi mozzafiato, continuando a proporre segreti nascosti in bella vista, rovine e dungeon capaci di lasciare a bocca aperta e, al tempo stesso, di mettere a dura prova l'abilità e la capacità di sopravvivenza del Senzaluce, chiamato ad affrontare una missione se possibile ancora più difficile della precedente. Nel farlo, può contare su nuove armi e nuove abilità sotto forma di "benedizioni", attive solo nella nuova regione Regno delle Ombre ma fondamentali per avere la meglio su nemici particolarmente assetati di sangue.

Per From Software, si tratta di un esperimento che consacra ulteriormente la sua capacità di creare spazi intricati e ricchi di opportunità, delle "segrete" incredibilmente coinvolgente grazie alla presenza di rompicapo ed enigmi ambientali, ma soprattutto per una serie di boss se possibile ancora più veloci e aggressivi rispetto al gioco base, che sanno ancora una volta come mettere a dura prova anche i giocatori più navigati. E poi c'è la storia, che segue il classico stile narrativo "criptico" dello studio giapponese per raccontare alcune delle figure dell'Interregno non approfondite a dovere nella storia principale e introdurre al tempo stesso nuovi dettagli e nuovi tasselli di una sceneggiatura intricata, misteriosa e affascinante. Un mix che dà vita a una delle espansioni più imponenti mai realizzate nella storia dei videogiochi, che merita senza ombra di dubbio di essere annoverata tra le migliori produzioni di quest'anno pur essendo, tecnicamente, un contenuto aggiuntivo di un maestoso progetto già lanciato (e premiato) due anni fa.

FINAL FANTASY VII: REBIRTH

Il processo di ricostruzione di un classico come Final Fantasy VII ha raggiunto ormai il suo secondo atto con Rebirth, seguito di Final Fantasy VII Remake chiamato a espandere l'esperienza del gioco di ruolo di Square-Enix con il secondo atto della storia di Cloud, Tifa, Aerith e Sephiroth mantenendo inalterati gli elementi caratteristici del titolo originale, ma introducendo al tempo stesso innovazione e accorgimenti alla formula di gioco al fine di risultare appetibile anche a una nuova generazione di appassionati. Lo fa introducendo un mondo esplorabile ricco di attività, di contenuti secondari (come cacce e attività opzionali in fase di esplorazione) e di minigiochi che si celano tra le sue lande incredibilmente affascinanti, impreziosite da un design eccellente e da uno sviluppo narrativo che non perde l'occasione per approfondire la storia del JRPG a ogni passo. Come nel caso del primo capitolo di questa "trilogia remake", Final Fantasy VII Rebirth sfrutta un sistema di combattimento che si basa su strategia e dinamismo per affrontare battaglie sempre più intense, sfruttando un sistema di abilità dei personaggi alleati e le immancabili Materie per dar vita a sinergie uniche che possono fare la differenza nei momenti più ostici della campagna, specialmente se si sfruttano le nuove opzioni strategiche e le abilità specifiche che ciascun personaggio del cast può sfruttare in battaglia.

Il risultato è un gioco di ruolo che sfrutta le fondamenta della campagna originale, una serie di nuovi contenuti narrativi (con eventi inediti, legami tra i personaggi approfonditi, membri del cast che sono ora più approfonditi grazie a una rinnovata attenzione ai particolari) e scene d'intermezzo rinnovate per rendere ancora più coinvolgente la storia, merito anche del cast di doppiatori che ha fatto un ottimo lavoro per interpretare i personaggi e donar loro nuove sfaccettature. Anche se non tutti gradiranno alcuni dei nuovi tasselli della storia realizzata da Square-Enix, il nuovo corso di Final Fantasy VII sembra continuare un percorso di ammodernamento degno di nota e impreziosito da un comparto audiovisivo eccellente, con una grafica mozzafiato e una colonna sonora decisamente evocativa che accompagna passo dopo passo in questa nuova avventura.

METAPHOR: REFANTAZIO

A colpire il mondo dei videogiochi, nel 2024, ci ha pensato anche Metaphor: ReFantazio, nuovo progetto realizzato dallo stesso produttore della saga Persona che, per l'occasione, ne trasferisce l'essenza in un contesto fantasy medievale per confezionare una storia avvincente ambientata nel regno di Euchronia. Atlus e Studio Zero hanno dato vita a una storia che inizia subito forte e che riesce a unire elementi classici e contaminazioni più surreali, creando un'atmosfera incredibilmente coinvolgente impreziosita da una direzione artistica decisamente azzeccata. Come nei precedenti giochi di ruolo dello studio, anche in questo caso si può scegliere un ruolo particolare per il proprio personaggio sotto forma di Archetipo (un sistema del tutto simile al classico Job System visto in altre produzioni simili), che offre abilità, evoluzioni e approcci al combattimento differenti, spingendo chi impugna il controller a gestire minuziosamente le risorse a propria disposizione.

La gestione è all'ordine del giorno in Metaphor, che come nel caso di Persona introduce un sistema di calendarizzazione (con una serie di eventi che sono disponibili solo in particolari momenti o "stagioni" della storia) e di relazioni con i personaggi secondari del proprio gruppo. Elemento, quest'ultimo, che diventa fondamentale se si vuole sperare di accedere a nuovi Archetipi e, di conseguenza, a nuovi modi di affrontare l'avventura e abilità con cui sfidare i propri avversari. Atlus ha saputo creare una nuova saga che riparte dalle basi della serie principale per creare un'esperienza di gioco basata su toni alle volte più maturi e coraggiosi rispetto agli altri lavori dello studio, e anche se in determinati casi non manca qualche ingenuità e il comparto tecnico non è sempre all'altezza di produzioni più blasonate, questo nuovo progetto della software house nipponica rappresenta senza dubbio uno dei giochi di ruolo più coinvolgenti e meritevoli che possiate provare quest'anno.

BONUS: INDIANA JONES E L'ANTICO CERCHIO

Arrivato sul finire dell'anno, il nuovo gioco di Bethesda e MachineGames offre una nuova storia interattiva per l'archeologo più famoso del grande schermo. Indiana Jones e l'antico Cerchio ci propone un modo "diverso" di affrontare i giochi d'avventura, optando per un'inquadratura in soggettiva anziché la classica visuale in terza persona (comunque presente in determinati frangenti di gioco e nelle scene d'intermezzo) per dare a chi gioca l'impressione di essere "davvero" Indiana Jones.

Tra esplorazione, risoluzione di enigmi, combattimenti a mani nude o basati su armi di fortuna, qualche sparatoria qua e là, travestimenti e incursioni furtive, il nuovo progetto dagli autori di Wolfenstein riesce nel tentativo di creare un nuovo videogame di Indiana Jones degno di nota, merito di una storia originale e ben congegnata che ci porterà a esplorare alcuni scenari davvero mozzafiato (inclusa una versione esplorabile del Vaticano) tra misteri, antichi manufatti e tanto, tanto umorismo. Imperdibile per gli amanti di Indy e dei videogame di avventura.

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