GIOCARE ALLA GRANDE!

Le console e l'audio multicanale

Si parla sempre della grafica... ma come si è evoluto l'audio nelle console moderne? Cosa serve per goderne al massimo?

05 Mar 2018 - 09:34
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Dolby Digital e DTS 5.1, Dolby Atmos, soundbar e surround virtuale. Termini sempre più in voga anche nel lessico dei videogiocatori: in questo speciale ve li spieghiamo e vi consigliamo cinque prodotti per godervi al meglio l’audio dei vostri giochi preferiti su console. 

È vero che le prime cose che si notano in un videogioco sono la grafica e lo stile visivo (e non potrebbe essere altrimenti), ma non per questo si deve sottovalutare l’importanza dell’audio, soprattutto di quello che, dal 2001 con l’uscita di Xbox, ha portato la prima vera esperienza multicanale in ambito console. Da allora in poi infatti termini come Dolby Digital 5.1 e DTS 5.1 (ma anche PCM 5.1) sono entrati a far parte del lessico comune dei gamer e la stessa esperienza di gioco ne ha giovato tantissimo.

Se infatti già in passato con il Dolby Pro Logic-Dolby Surround si era fatto un deciso passo avanti rispetto al semplice stereo, riuscendo ad espandere l'audio nell'ambiente di gioco, con l’arrivo delle codifiche a sei canali separati, molto più precise nella collocazione degli effetti nello spazio attorno al giocatore, il coinvolgimento audio in un videogioco è aumentato in maniera esponenziale. Si pensi solo a uno sparatutto in cui è essenziale capire se stanno arrivando dei nemici alle nostre spalle, a un survival horror in cui la creazione della tensione si gioca anche sui rumori ambientali a 360 gradi, o a un gioco di guida, con gli effetti delle auto avversarie che tentano un sorpasso.

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E poi la localizzazione delle voci nello spazio (come nel recentissimo Hellblade: Senua’s Sacrifice), l’apporto del subwoofer per sottolineare spari ed esplosioni, il coinvolgimento delle musiche e degli effetti atmosferici. Anche con un impianto 5.1 di livello medio-basso o con una soundbar di buon livello in grado di simulare un 5.1 virtuale, i benefici apportati dal multicanale nel gaming sono enormi rispetto al semplice audio del televisore o di un sistema stereo. Oggi tutte le console casalinghe, compresa Switch quando collegata al televisore tramite l'apposita base, sono in grado di inviare un segnale audio 5.1 tramite la connessione HDMI o l'uscita audio ottica a un amplificatore multicanale o a una soundbar.

L’ultima evoluzione audio in ambito gaming si chiama Dolby Atmos, una codifica multicanale “a oggetti” già conosciuta in ambito cinematografico e Home Theater che permette di godere di un coinvolgimento sonoro ancora più elevato. A una classica configurazione 5.1 o 7.1 il Dolby Atmos aggiunge infatti anche canali aggiuntivi che simulano l’audio proveniente dall’alto e quindi non più solo da davanti, dai lati e da dietro. Per sfruttare il Dolby Atmos nei giochi ci vogliono una Xbox One S o una Xbox One X e un amplificatore multicanale, una soundbar (o impianto multicanale) o cuffie compatibili.

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Al momento infatti solo le due console di Microsoft possono riprodurre audio in Dolby Atmos e i giochi che lo supportano, oltre a Crackdown 3 e Sea of Thieves che devono ancora essere pubblicati, sono finora Assassin’s Creed Origins, Gears of War 4, Final Fantasy XV, Rise of the Tomb Raider, Super Lucky’s Tale, For Honor e Insects: Una Esperienza Xbox One X Enhanced (quest’ultimo però è più un’esperienza interattiva che un gioco vero e proprio).

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Passiamo ora a qualche consiglio per gli acquisti partendo da una soundbar molto compatta dedicata proprio al gaming come la Razer Leviathan. Quattro driver, 30W di potenza, subwoofer passivo da 30W, ingresso digitale ottico e analogico, connettività Bluetooth 4.0, compatibilità con PC e console e tecnologia Dolby Virtual Speaker, che virtualizza un’esperienza multicanale pur senza possedere due o più diffusori posteriori. La si può acquistare a partire da circa 260 euro.

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Salendo invece di livello (750-800 euro), si può optare per la Philips Fidelio B5, una soundbar molto particolare visto che dal blocco centrale si possono staccare le due estremità e utilizzarle come diffusori surround, ottenendo così un impianto audio sourround 4.1 (c’è infatti anche un subwoofer attivo). Il coinvolgimento è decisamente migliore rispetto a una virtualizzazione come quella della Razer Leviathan e in più, oltre all’ingresso ottico e coassiale, troviamo anche tre connessioni HDMI (due ingressi e un’uscita).

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Chi invece vuole affidarsi a un classico impianto multicanale senza spendere troppo può rivolgersi al sistema Yamaha YHT-2940, disponibile a partire da circa 370 euro. Una cifra molto accessibile se si considera che come questo kit offre un sintoamplificatore HTR-3071, cinque diffusori e un subwoofer. Considerando poi i quattro ingressi e l’uscita HDMI presenti sull’amplificatore, anche se si ha più di una console non ci sono problemi di collegamento e il sistema YPAO permette di ottenere un’efficace calibrazione automatica dei diffusori. 

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Se invece avete già un amplificatore multicanale ma siete alla ricerca di un kit di diffusori dall’ottimo rapporto qualità-prezzo, i circa 500 euro per portarvi a casa il sistema 5.1 Wharfedale Moviestar Dx-1 HC sono davvero un’occasione. Questo brand britannico non ha bisogno di tante presentazioni e il kit in oggetto, composto da canale centrale, subwoofer attivo da 150W con woofer da 20cm, due speaker anteriori e due posteriori, è il classico best-buy.

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Chiudiamo con la migliore soundbar Dolby Atmos oggi in commercio. In effetti non ce ne sono tante, ma la Sony HT-ST5000 ha una marcia in più e il prezzo di circa 1.500 euro è qui a dimostrarlo. Se avete una Xbox One S o One X e uno o più giochi che supportano questa codifica audio (e il portafoglio ve lo permette), questa soundbar con subwoofer attivo (120W di potenza totale) e nove driver (due dei quali puntati verso l’alto) offre una configurazione Atmos a 7.1.2 canali, tre ingressi e un’uscita HDMI 2.0a per gestire senza problemi anche i segnali video 4K-HDR, e una qualità audio davvero superba. Attenzione solo alle dimensioni, visto che la lunghezza di 118 cm potrebbe essere eccessiva per un’installazione indolore di fronte al TV.

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