cubetti ovunque

Pokémon Quest: provato il nuovo gioco "free-to-start" di Nintendo

Siete pronti ad acchiapparli tutti ovunque vi troviate?

01 Giu 2018 - 09:57
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Nintendo ha fatto tripletta: Let's Go, Pikachu!/Let's Go, Eevee! e Pokémon Quest., annunciati tutti in un solo giorno. Mentre per i primi due si dovrà aspettare ancora un po', abbiamo già potuto mettere alla prova l'ultimo, scaricandolo gratuitamente su Nintendo Switch - a breve le versioni per iOS e Android. Di cosa parliamo?

Se siete abituati ai giochi mobile, allora potreste esservi già fatti un'idea, ma pur seguendo il modello tipico di queste produzioni Pokémon Quest reinventa un poco la formula che ha reso tanto famoso il franchise, offrendo un'esperienza più leggera e frivola. Non scordiamo però che parliamo sempre di una avventura legata al consumo di energia e alle microtransazioni, nonostante siano senza dubbio molto meno pressanti rispetto Harry Potter: Hogwarts Mistery. Fermo restando che nessuno vi obbliga a spendere qualcosa, sappiamo bene il meccanismo psicologico dietro i free-to-play. È comunque doveroso specificare che Nintendo ha voluto prendere le distanze da questo modello per affidarsi al "free-to-start": in poche parole, l'utente può accedere ai primi contenuti del gioco ma per proseguire dovrà affrontare una spesa aggiuntiva.

Poste queste premesse, cos'è Pokémon Quest? Si tratta di un'avventura minimale in termini di trama, che naturalmente non gioca qui alcun ruolo chiave: siamo esploratori in rotta verso l'Isola Cubetto, nome semplice ed esemplificativo di cosa ci aspetta. Un atollo misterioso fatto tutto di cubi (dopotutto la grafica è in stile Minecraft) dove si nasconde, o almeno così sembra, un prezioso tesoro. Il Pokébee, ultimo ritrovato tecnologico, si è guastato durante l'approdo e si è scordato non solo il nostro nome ma anche tutta la mappa dell'Isola. Proprio qui comincia la nostra missione di esploratori: ci faremo strada lungo un ambiente selvaggio per trovare i Pokémon che ci vivono, sconfiggendoli se necessario.

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Pokémon Quest è un gioco di ruolo d'azione, dove useremo una squadra da tre Pokémon per farci strada in sicurezza attraverso l'Isola. A differenza dei giochi classici della serie, in questo caso i Pokémon attaccheranno in autonomia e noi dovremo solo supportarli scegliendo (con il touchpad oppure usando i Joy-Con) le loro mosse più specifiche da utilizzare, per riutilizzare le quali dovremo far passare del tempo. Prima di tutto dobbiamo ricordare al Pokébee come ci chiamiamo, poi sceglieremo uno fra i cinque Pokémon a disposizione: ci sono Charmander, Bulbasaur, Squirtle, Eevee e Pikachu, questi ultimi diventati a pieno titolo mascotte ufficiali. Guidati dal tutorial impareremo le basi del gioco, semplici ma come dicevo prima rese più accattivanti da qualche piccolo accorgimento.

Anzitutto l'autonomia dei nostri Pokémon, che percorreranno da soli i livelli raggiungendo i nemici più vicini e attaccandoli senza bisogno di comandi. Una meccanica molto interessante e adatta a un gioco leggero come questo. Dopo aver attraversato tutti i livelli che compongono una macro sezione, nell'ultimo ci attende il boss: si tratta dell'evoluzione di uno dei Pokémon che avete incontrato in precedenza e oltre a essere molto più forte, si circonderà di Pokémon minori.

Naturalmente trattandosi di un free to start non possiamo agire in totale libertà ma dipenderemo dalla nostra riserva di energia, nel caso specifico rappresentata dalla batteria del Pokébee. Ogni livello da affrontare ci costerà una tacca, che si potrà ripristinare aspettando trenta minuti oppure spendendo i coupon PM. Ciò serve ad evitare un proseguimento con i paraocchi verso la fine, obbligandovi quindi a compiere azioni diverse dal semplice avanzare e combattere. Anche perché tutti i livelli sono caratterizzati dall'indicatore di forza totale del nemico, alla quale dovrà opporsi la nostra in maniera efficace se non vogliamo essere sconfitti e sprecare la nostra preziosa batteria: il valore totale della squadra è determinato dal livello dei singoli Pokémon e dalle Pietre Potenza in loro possesso. Che cosa sono? Si tratta degli unici oggetti attraverso i quali è possibile migliorare le statistiche dei propri Pokémon e si suddividono in differenti categorie.

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Un esploratore però ha bisogno di una base dove riposare, prepararsi eccetera. Qui troveremo l'ennesimo nuovo aspetto di Pokémon Quest ma non altrettanto funzionale come i precedenti: la cucina. Anziché affidarsi alle Poké Ball per catturare nuovi Pokémon, punteremo tutto sui manicaretti che saremo in grado di preparare: in un pentolone verseremo ingredienti a scelta oppure casuali, in modo da ricavare tutti i piatti a disposizione. Qual è il problema di fondo di questa meccanica, che tuttavia ben si accompagna al concetto dei free-to-play (o start)?

Sono due, in realtà. Primo, per fare avanzare il livello di cottura bisogna affrontare un determinato numero di livelli: un aspetto scomodo e lento, specie nel momento in cui si accompagna al secondo problema. Per ogni piatto cucinato attireremo un Pokémon soltanto, che oltre a essere più debole degli attuali in squadra non sarà nemmeno sufficiente da "sacrificare" per lo sparring. Altra meccanica inedita, lo sparring permette di far scontrare uno o più dei vostri Pokémon con quelli "in panchina", così da guadagnare punti esperienza o le utilissime mosse Pokémon. Il rovescio della medaglia è che gli "sparring partner" lasceranno la base una volta concluso il brevissimo allenamento. Ostacola molto la progressione dei nostri Pokémon, specialmente perché dovrete scegliere se allenarvi per ottenere esperienza, oppure per imparare nuove mosse, eventualità che chiede ancor più sacrificabili. Lo sparring è il trucchetto per eccellenza di Pokémon Quest, perché lega assieme tutti gli aspetti del gioco spingendovi al costante consumo della batteria e - per i meno pazienti - di coupon per agevolarvi.

A controbilanciare questo aspetto, contrariamente a quanto si pensa, i coupon PM non si ottengono con acquisti in-app bensì grazie a un sistema di ricompense che premia la nostra fedeltà. Ogni ventidue ore infatti il gioco ce ne regalerà cinquanta da spendere come preferiamo e nell'attesa possiamo completare obiettivi interni che ci premieranno in modi differenti. Da ultimo abbiamo il Pokémon-Market dove fare le nostre pazze spese: potremo acquistare principalmente decorazioni, il cui uso non è solamente estetico come noterete presto. Concludendo, il free to start sviluppato da Game Freak è da un lato un "more of the same" di tutti i giochi mobile che si sono susseguiti finora, ma dall'altro pur con pochissime pretese cerca di intrattenervi inserendo rivisitazioni interessanti del gameplay canonico. Pokémon Quest è un titolo frivolo, destinato a divertirvi purché accettiate le sue lentezze.

 


 

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