La nuova console in miniatura arriva per allietare gli appassionati dei videogames d'altri tempi, tra ritorni eccelsi e piccole perle
di Mattia RavanelliChi ha vissuto l'espansione del mondo dei videogiochi a cavallo tra gli anni '80 e '90 avrà certamente assistito allo scontro tra Sega e Nintendo: la prima sempre efficace e invidiabile, la seconda più incostante, nonostante i colpi a effetto, i numeri e un bel periodo in cui le veniva bene (quasi) tutto.
Sega, al contrario di Nintendo, non ha saputo capitalizzare il proprio potenziale, complice una gestione disordinata ed eccessivamente emotiva che l'ha spinta a sprecare una quantità industriale di occasioni che non sarebbero più tornate. La storia ci insegna che questa tendenza di Sega non è cambiata negli anni: laddove le altre big continuavano a trarre vantaggio dal proprio passato, la casa giapponese ha continuato a sprecare occasioni di far bene con riedizioni affrettate, raccolte abbozzate e conversioni insensate. Fortunatamente per i videogiocatori, il nuovo Sega Mega Drive Mini è tutt'altra cosa.
© ign
Nella schermata principale della console in miniatura di Sega ci sono ben 42 giochi, che coprono una parte significativa dei sei anni di vita piena dell'hardware arrivato nel lontano 1988 in Giappone. Mega Drive Mini funziona, e funziona decisamente bene: non ci sono evidenti lacune, né scelte scellerate nel catalogo di giochi presenti, che racchiude sapientemente grandi classici intramontabili e piccole perle nascoste, sconosciute ai più ma potenzialmente chicche impagabili per chi, ai tempi, andava sempre in cerca di nuovi tesori da scoprire.
Quella che potrebbe sembrare l'ennesima mini-console che segue l'effetto nostalgia (anche in questo caso, si tratta di una riproduzione in miniatura con connessione HDMI, alimentata via Micro-USB, con due pad
già disponibili all'interno della confezione) è in realtà una vera delizia: il piccolo Mega Drive è realizzato benissimo, dal nero della plastica alle alette dello slot per le cartucce che rientrano. Sono passati i tempi della grossolana riproduzione del Mega Drive all'interno dell'edizione limitata di Sonic Mania Sega: questa riproduzione in miniatura è tutt'altra cosa e include persino lo slot per l'espansione sulla "pancia" della console! E no, naturalmente non è possibile collegarci lo storico Mega CD Mini.
© ign
Ma i veri protagonisti sono loro, i giochi. C'è Golden Axe, col suo odore di sala giochi un po' ammuffita. C'è Altered Beast, con le sue voci gracchianti, e c'è persino Streets of Rage 2, che ancora oggi ha dalla sua un carattere e una personalità incredibili. Il Mega Drive Mini è questo, ma anche tanto altro. Ci sono Ghouls'n Ghosts, Strider, Castlevania Bloodlines, Wonder Boy in Monster World e tanti altri giochi che sono caratterizzati da emulazioni inattaccabili. Quella di Street Fighter II Special Champion Edition rimane ancora oggi una delle vette più alte raggiunte in tal senso.
Sfortunatamente, però, manca qualche opzione di personalizzazione che in altre mini console si sono già viste: Mega Drive Mini permette giusto di salvare e caricare in qualsiasi momento, mentre mancano i filtri e i fondali presenti altrove. Una mancanza, se vogliamo, compensata da alcuni giochi sorprendentemente inclusi nel catalogo della console, come Shinobi III, una delle vette tecnologiche del parco software per Mega Drive, ma ci sono pure Gunstar Heroes e Dynamite Headdy. Se amate la saga di Zelda potreste decidere di rimandare l'acquisto del nuovo Link's Awakening e (ri)scoprire Landstalker, o farvi conquistare dai colori di Super Fantasy Zone o dai ritmi urbani di ToeJam & Earl.
© ign
Sono tutti esempi di un'epoca, quella del Mega Drive Mini, che non esiste più e con ogni probabilità non esisterà mai più. Sega è cambiata, e allora forse conviene quasi lasciarla riposare in pace e celebrarne i fasti di un tempo con questa console ristretta, che sa come emozionare gli appassionati con qualche anno in più sul groppone già coi soli effetti sonori del menu principale. I 42 giochi di Sega Mega Drive Mini rappresentano un viaggio in quella storia di grandi partite e punteggi da eclissare, con il menu che va addirittura a suggerire, con ordine rigorosamente cronologico, i titoli secondo la loro data d'uscita.
Le conversioni inedite di Tetris e Darius chiudono una raccolta di giochi curata con estrema dedizione da Sega e M2, nella quale non poteva mancare l'ennesima riproduzione di Virtua Fighter 2, storico picchiaduro che nelle sale giochi è apparso per la prima volta nel 1995 e fu emulato con fatica addirittura dal leggendario Saturn.