ULTERIORI SGRAVI IN ARRIVO?

Brasile: Bolsonaro prospetta un nuovo taglio alle tasse sui videogiochi

Durante una cerimonia al Palazzo del Planalto, il presidente brasiliano ha indicato che potrebbe ridurre la tassa imposta al settore videoludico, ma senza spiegarne i dettagli

15 Lug 2021 - 10:30
 © IGN

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Sin dal primo giorno del suo mandato, il presidente brasiliano Jair Bolsonaro si è sempre contraddistinto per una politica fatta di diverse controversie, spesso sfociate in accese polemiche nazionali e internazionali. Proprio nei giorni scorsi, durante una cerimonia al Palazzo del Planalto, sede ufficiale della Presidenza della Repubblica del Brasile a Brasilia, il presidente ha sventolato la possibilità di un nuovo taglio delle tasse sui videogiochi nella nazione, senza però indicare su che tipo di tassa verterà la manovra o su quale prodotto (console, accessori o giochi).

Già nell'agosto del 2019 il governo aveva proposto di ridurre l'IPI (imposta sui prodotti industrializzati) applicata alle console, cosa che è stata messa in atto qualche tempo dopo sul mercato. Nel 2020 è stata poi proposta e applicata una nuova riduzione: la tassa è passata infatti dal 40% al 30% per le console e i dispositivi da gaming. La novità è arrivata a impattare positivamente il prezzo di lancio di Xbox Series X/S e PS5, ridotto per il consumatore finale.

Durante la cerimonia dei giorni scorsi, Bolsonaro si era riferito principalmente alle tasse sul diesel, soprattutto per aprire un tavolo di concertazione con i camionisti, e aveva pensato bene di utilizzare i videogiochi come esempio di un altro settore che potrebbe ricevere ulteriori sgravi fiscali.

"Molti lamentano che bisogna abbassare le tasse in diversi settori. Ma per ridurle, bisogna avere una fonte di compensazione", ha detto il presidente ai presenti. “Per quanto riguarda i videogiochi, poiché si tratta di una risorsa che proviene dalle importazioni, occorre che questi non abbiano una fonte alternativa". L'idea di ridurre le tasse sui videogiochi si basa sul presupposto per cui il Brasile non si pone come un'industria di produzione su larga scala come altri paesi. In tal modo, un calo nelle casse pubbliche non avrebbe bisogno di essere compensato in altra maniera e presumibilmente le tasse sarebbero più facili da ridurre.

Si tratta tuttavia di un semplice cenno fatto da Bolsonaro e dunque non può essere considerato al momento una promessa politica, non essendone stati rivelati ulteriori dettagli.

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