I PRIMI CONTRACCOLPI

Activision Blizzard ancora nell'occhio del ciclone: l’azienda perde sponsor per le leghe eSports

Dopo le accuse mosse dallo Stato della California, T-Mobile interrompe la sua partnership per la Overwatch League e la Call of Duty League

05 Ago 2021 - 08:05
 © IGN

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Telecom T-Mobile, un importante sponsor per le leghe eSports di Activision Blizzard, avrebbe cessato ogni collaborazione con l’azienda a seguito della denuncia mossa dallo Stato della California per maltrattamenti e abusi sul posto di lavoro. Sebbene non ci siano ancora state conferme ufficiali, il logo di T-Mobile è stato rimosso dall’elenco degli sponsor ufficiali dei campionati Call of Duty League e Overwatch League.

Sempre in merito alla Overwatch League, T-Mobile non è stata più inclusa nelle comunicazioni sui social a riguardo e nemmeno in una recente trasmissione. La società era precedentemente elencata come sponsor ufficiale 5G della Lega COD e offriva i cosiddetti "T-Mobile Weekly Drops" per i fan. Tuttavia, l’ultimo di questi è stato cancellato senza alcuna spiegazione in merito.

Un altro segnale chiaro di questa rottura viene dalla Call of Duty League, in cui durante una recente partita la squadra dei New York Subliners ha applicato adesivi sulle maglie apparentemente per oscurare il logo della T-Mobile.

Subito dopo la causa, Activision Blizzard ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui affermava che le accuse si riferivano a casi passati e questi, a loro volta, erano riportati in maniera distorta quando non addirittura falsa. Frances Townsend, dirigente di Activision Blizzard (ed ex consigliere per la sicurezza interna di George W. Bush), ha definito la causa irresponsabile, in una dichiarazione che da allora è stata criticata da attuali ed ex dipendenti dell’azienda.

Migliaia di loro hanno firmato una lettera chiedendo a Townsend di dimettersi, a seguito della quale hanno organizzato uno sciopero in segno di protesta affinché la loro voce fosse davvero ascoltata. Nelle scorse ore, migliaia di dipendenti provenienti da ogni team interno del gruppo Activision Blizzard King, inclusi gli autori di Call of Duty e World of Warcraft, hanno creato una coalizione chiamata ABK Workers Alliance, che non soltanto ha rifiutato alcune iniziative proposte dall'amministratore delegato Bobby Kotick (tra cui l'audit scelto per la valutazione delle politiche e procedure aziendali), ma ha anche firmato una lunga lettera collettiva in cui vengono esposte le richieste per dar vita a un ambiente di lavoro più sano.

Di certo, per Activision Blizzard, la situazione non sarà più la stessa: nel frattempo, il colosso californiano ha rinviato l'uscita di Diablo Immortal al 2022 e confermato che il prossimo Call of Duty sarà lanciato anche su PS4 e Xbox One, oltre a PC e piattaforme di nuova generazione.

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