DICE annuncia la volontà di non trasformare lo sparatutto in un "pay-to-win" dopo l'esperienza di Star Wars Battlefront II
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Dopo il polverone scatenatosi con il lancio di Star Wars Battlefront II e la presenza massiccia di microtransazioni, ovvero la possibilità di acquistare oggetti di gioco con denaro reale, Electronic Arts e il team DICE hanno imparato dai feedback degli utenti mettendo in pratica questi insegnamenti per la strategia di lancio del loro nuovo progetto, l'imminente Battlefield V.
E così, sulle pagine del blog ufficiale di Battlefield, è arrivata la conferma che la software house non abiliterà le microtransazioni al debutto dello sparatutto sul mercato europeo, previsto per il 20 novembre su PC e console. Così facendo, DICE spera di non trasformare il gioco in un cosiddetto "pay-to-win" grazie alla possibilità di acquistare oggetti con la valuta reale.
Per acquistare armi, veicoli ed equipaggiamento, dovrete fare affidamento solo sulla valuta virtuale chiamata Moneta Compagnia, ottenibile esclusivamente giocando alle varie modalità presenti in Battlefield V e donati attraverso cinque categorie diverse (Carriera, Classe, Arma, Veicolo e Capitolo). Ogni volta che avanzerete di rango, oltre alla Moneta Compagnia, otterrete anche nuovi oggetti per la personalizzazione del proprio personaggio ed equipaggiamento da utilizzare in battaglia.
Al momento del lancio ufficiale delle microtransazioni, potrete utilizzare il denaro reale per ottenere la nuova valuta Valuta Battlefield, con la quale potrete poi acquistare oggetti estetici per la personalizzazione della vostra compagnia. Con questa mossa, DICE spera che i giocatori si divertano a personalizzare la compagnia, prendendo al contempo confidenza con il sistema di progressione e ottenendo Monete Compagnia prima di introdurre una nuova valuta premium. Allo stesso tempo, l'azienda ha confermato che non ci saranno loot box né il consueto Premium Pass stagionale.