Il colosso videoludico condivide i risultati finanziari dell'ultimo periodo e annuncia un taglio dell'8% per il proprio personale
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Da giorni circolavano delle voci su un possibile licenziamento di massa che avrebbe colpito i dipendenti di Activision Blizzard, uno dei colossi più importanti dell'industria dei videogiochi che annovera nel proprio catalogo produzioni come Call of Duty, Spyro the Dragon e Crash Bandicoot, ma anche fenomeni di massa come World of Warcraft e Overwatch.
Durante la presentazione dei risultati finanziari per l'ultimo trimestre fiscale, Activision ha ufficializzato la decisione di operare un taglio del personale che corrisponde a una percentuale dell'8% della propria forza lavoro, circa 800 dipendenti.
Nonostante risultati positivi in termini di vendite nell'ultimo periodo, Activision Blizzard si è ritenuta insoddisfatta delle performance dei propri prodotti nel corso dell'anno, evidenziando una mancata crescita degli introiti rispetto allo stesso periodo dell'anno fiscale 2017/2018.
Per questo motivo, anche alla luce del fallimento di Destiny 2 (che ha portato alla separazione tra Activision e il team di sviluppo Bungie, già autore di Halo) e le vendite inferiori alle aspettative di Call of Duty: Black Ops 4, l'azienda ha optato per un ridimensionamento del proprio personale che ha costretto più di 800 persone ad abbandonare l'azienda.
Secondo J. Allen Brack, presidente di Activision Blizzard, l'organico dell'azienda era "sproporzionato" rispetto al piano di pubblicazione dei videogiochi attualmente in lavorazione, portando a credere che il numero di uscite annuali di Activision e Blizzard Entertainment, di per sé già non elevatissimo, calerà ulteriormente da quest'anno in poi. Brack ha espresso tutta la sua solidarietà nei confronti dei dipendenti che hanno perso il posto di lavoro, confidando che sono in programma dei sovvenzionamenti per rendere questo processo meno traumatico per tutti coloro fossero stati colpiti dal licenziamento.