Non sempre dietro ai più spietati giocatori si nascondono dei ragazzini, come dimostra l'81enne cilena Maria Elena Arevalo
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Quando si gioca ai giochi online, si dà per scontato che dietro ai personaggi contro cui si lotta si celino professionisti di giovane età. Le movenze e la velocità delle azioni compiute, infatti, confondono le acque e non inducono a pensare che si stia lottando contro persone più mature: pochi giocatori dello sparatutto Free Fire avrebbero immaginato che uno degli avversari più feroci fosse in realtà una nonna cilena di 81 anni.
Dalla sedia da gioco professionale nella sua casa del piccolo villaggio di Llay-Llay (Cile), Maria Elena Arevalo si trasforma da quieta nonnina in cacciatrice spietata armata di pistola, kimono corto e maschera di zanne, che falcia i rivali in un videogame in cui decine di milioni di giocatori si sfidano per sopravvivere su un'isola remota immaginaria.
Indossando un grembiule su una gonna a balze, Arevalo non rispecchia affatto il suo alter-ego online "Mami Nena", soprannome che le ha dato il suo unico nipote 20enne, Héctor Carrasco: è stato proprio lui a introdurre la donna ai videogiochi, dandole una nuova prospettiva di vita dopo essere caduta in una profonda solitudine in seguito alla morte del marito, con il quale la donna era stata sposata per 56 anni, nel 2020.
"Non sapevo nemmeno cosa fosse un mouse", ha raccontato l’anziana giocatrice. "Una volta presa confidenza con i mezzi, mi sono emozionata. Abbiamo iniziato a giocare ogni volta che mio nipote poteva. Mi sentivo meglio perché non pensavo più solo ed esclusivamente al mio defunto marito". Da principiante, la donna è cresciuta fino a giocare al livello "Eroico", appena uno in meno del livello più alto "Grandmaster" a cui partecipano solo 300 giocatori in tutto il mondo.
Oggi, Arevalo vanta 4 milioni di follower su TikTok e 650mila seguaci su YouTube, dove condivide consigli con gli altri giocatori. L'anno scorso, la donna 81enne ha viaggiato per la prima volta all'estero recandosi a Città del Messico come ambasciatrice di Free Fire, per festeggiare l'anniversario del gioco: "Tutti i bambini mi hanno chiesto un autografo, è stato bellissimo! Il giorno in cui morirò, lo porterò con me", ha ricordato la donna, inserita tra le 100 persone anziane più importanti del Cile dal quotidiano El Mercurio e dall'Università Cattolica per aver contribuito ad abbattere gli stereotipi sull'età.
Giocare online sta diventando più difficili per Maria Elena a causa del peggioramento della sclerodermia, una malattia che causa l'indurimento e l'irrigidimento della pelle. Nonostante la sua condizione, la nonnina non ha intenzione di rallentare: "Mi piace giocare e continuerò ad andare avanti il più possibile", sostiene Arevalo, che tre anni dopo l'inizio del suo viaggio afferma finalmente di non sentirsi più sola.
Secondo un recente studio, quasi la metà degli ultraottantenni cileni dichiara di sentirsi abbandonata, un rischio rilevante per la salute mentale: anche in questo caso, i videogiochi hanno dimostrato di rappresentare un valido aiuto per consentire a persone di qualsiasi età di evadere dalla realtà di tutti i giorni e vivere nuove, fantastiche avventure, da soli o in compagnia.