Il governo cinese sta per varare nuove regole per il gioco online, con l'obiettivo di limitare gli acquisti e i comportamenti di gioco compulsivo
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I videogiochi sono un territorio particolarmente arduo da gestire, specialmente per i comportamenti di alcuni utenti che possono oltrepassare i limiti, ma è giusto arrivare a una vera e propria censura? Sì, secondo la Cina: dopo aver già varato alcune leggi che impongono numerose restrizioni sui videogame, il governo cinese è tornato all’attacco proponendo nuove regolamentazioni sul gioco online.
Le linee guida sono state recentemente emesse da National Press and Publication Administration, la quale supervisiona e regola l'industria del gioco in Cina. L'agenzia di stampa Reuters ha riferito che il pubblico potrà depositare il proprio parere sulle nuove disposizioni fino al 22 gennaio, prima che queste ricevano l'approvazione finale.
A quanto pare, la dipendenza da gaming in Cina non è stata risolta del tutto. Le nuove regole proposte dal governo cinese, infatti, vietano alle aziende di offrire incentivi a chi gioca o effettua acquisti in-game quotidianamente, mentre altre restrizioni includono limiti alla frequenza con cui i giocatori possono aggiungere denaro ai propri portafogli online. Il governo ha anche messo in guardia dai pericoli di comportamenti "irrazionali" che, a suo avviso, possono portare a fenomeni compulsivi di gioco, richiamando inoltre l'attenzione sul divieto esistente sui contenuti dei giochi online che "mettono in pericolo l'unità nazionale".
Le nuove leggi prevedono anche che le aziende creino messaggi di avvertimento da inviare agli utenti che sembrano mostrare comportamenti di gioco irrazionali. Nel tentativo di proteggerne la privacy, le norme richiedono anche che gli editori di giochi custodiscano i loro server all'interno del territorio cinese. L'annuncio delle nuove proposte ha provocato un forte calo nel mercato delle principali società di gioco cinesi quali Tencent, le cui azioni sono precipitate del 16%, mentre il prezzo delle azioni di NetEase, il più grande concorrente del colosso cinese, è sceso di circa il 25%.
Le ultime proposte seguono le regole annunciate dal governo cinese già nel 2021, che includono una politica che limita il gioco online per i giovani a tre ore alla settimana. La legge attuale consente ai giocatori di età inferiore ai 18 anni di giocare solo tra le 20:00 e le 21:00 il venerdì, il sabato e la domenica durante l'anno scolastico. Inoltre, in base alle norme vigenti, i giocatori cinesi sono tenuti a fornire un documento d'identità quando si registrano per giocare ai titoli online. Nel 2021, le autorità di regolamentazione cinesi hanno sospeso l'approvazione di tutti i nuovi videogiochi, per poi riprendere nell'aprile 2022.
Steven Leung, responsabile della società di trading UOB Kay Hian di Hong Kong, svela che tanti operatori del settore confidassero sull'eventualità che tali politiche fossero terminate, riducendo i rischi per le aziende specializzate nei videogame. "Non è necessariamente la regolamentazione in sé, è il rischio politico che è troppo alto”, ha affermato Leung.
Alla domanda sugli effetti delle nuove proposte, il vicepresidente di Tencent, Vigo Zhang, ha risposto che l'azienda non dovrà cambiare "il suo modello di business o le sue operazioni", aggiungendo che l'azienda ha già applicato le regole governative esistenti. Zhang ha puntualizzato inoltre che da quando sono state annunciate le prime norme nel 2021, i minori hanno speso quantità storicamente basse di tempo e denaro nei giochi di Tencent.
A discapito delle crescenti polemiche e preoccupazioni, si prevede che una delle nuove regole sarà accolta con favore dal settore: l'obbligo per i regolatori di elaborare le approvazioni dei giochi scade entro 60 giorni. Lo stesso giorno in cui sono state rese note le proposte di gioco, le autorità di regolamentazione cinesi hanno annunciato l'approvazione di 40 nuovi giochi d'importazione per la pubblicazione nel Paese.