Il Ministero dello Sviluppo Economico ha chiuso lo sportello per il fondo destinato alla produzione di videogames italiani a causa dell'esaurimento delle risorse
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Sono bastate tre ore per far sì che il First Playable Fund, il fondo destinato allo sviluppo e pre-produzione di videogiochi made in Italy, esaurisse il budget da 4 milioni di euro messo a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico: dopo essere stato preso d'assalto da una mole considerevole di richieste a partire dall'apertura, avvenuta alle ore 12:00 del 30 giugno, il MISE ha decretato lo stop alle domande di finanziamento. Grande delusione da parte delle startup e degli sviluppatori che non hanno trovato spazio.
"Quattro milioni di euro potrebbero sembrare una grossa cifra, ma creare un videogioco al giorno d'oggi è un processo particolarmente dispendioso in termini di risorse", sosteneva Thalita Malagò, Direttore Generale di IIDEA, in un'intervista ai microfoni di Tgcom24 lo scorso maggio. In effetti, la cifra stanziata dal Consiglio dei Ministri come parte del Dl Rilancio si è rivelata insufficiente per supportare un settore come quello dei videogiochi, portando la stessa l'Associazione di categoria a esprimere il suo disappunto attraverso una nota ufficiale.
"Fondi insufficienti per coprire le esigenze del settore, necessario l’immediato rifinanziamento della misura di sostegno promossa dal MISE e gestita da Invitalia e il potenziamento della sua dotazione finanziaria", questo il commento di IIDEA a fronte della chiusura dello sportello a poche ore dalla sua apertura nella giornata di ieri. Il boom di domande presentate dagli operatori del settore, che hanno esaurito in brevissimo tempo i 4 milioni di euro disponibili, ha confermato ciò che I'Associazione temeva dal momento in cui il Ministero per lo Sviluppo Economico ha accordato una cifra inferiore alle richieste di IIDEA.
"Se da un lato l’ampia partecipazione può essere vista come un segnale positivo di interesse per l'intervento, dall’altro conferma l’assoluta inadeguatezza della dotazione finanziaria disponibile per sostenere lo sviluppo dell’industria dei videogiochi italiana", si legge nella nota ufficiale. IIDEA adesso spera che il MISE possa correre ai ripari e venire in soccorso di tutte le aziende tagliate fuori dall'iniziativa.