La campagna della vicepresidente degli Stati Uniti passa anche dai videogiochi: la mappa personalizzata creata su Fortnite vuole raggiungere i giovanissimi
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È quasi ora delle elezioni presidenziali statunitensi: nelle fasi finali della sua campagna, l'attuale vicepresidente Kamala Harris punta su una nuova iniziativa con cui raggiungere un pubblico diverso, quello degli appassionati di videogiochi, realizzando una mappa personalizzata su Fortnite. La strategia della democratica è chiara: creare un luogo digitale che ruota attorno ad alcune delle sue promesse elettorali.
La mappa, chiamata "Freedom Town, USA", è realizzata nella modalità Creativa del videogioco di Epic Games e include tutte le maggiori promesse di Harris sotto forma di contenuti da vivere in prima persona su Fortnite.
Dagli sgravi fiscali per le piccole imprese alla rinnovata attenzione verso l'edilizia abitativa accessibile, la mappa (che può essere richiamata utilizzando il codice 7331-5536-6547 nel videogioco) punta a raggiungere i giovani elettori nel mondo che conoscono di più, quello dei videogiochi, spesso criticato aspramente dall'attuale rivale di Harris nella corsa alla Casa Bianca, l'ex-presidente Donald Trump.
Non si tratta, tuttavia, dell'unica iniziativa politica che sfrutta il potere dei videogiochi per cercare di "conquistare il favore" dei più giovani: sono ben otto, infatti, le mappe approdate nelle scorse ore su Fortnite (intitolate "Drive City", "Troll Bed Wars", "Meme Boxfights", "Super Box PvP", "Football Boxfights" e le tre versioni di "Bullseye" studiate per sfide 1-contro-1, 2-contro-2 e 3-contro-3): ciascuna di esse include cartellonistica politica, modelli personalizzati e tracce audio a tema, incluso un famigerato riferimento a Trump quando si raccoglie un gatto (con la celebre frase "I migranti mangiano i cani, i migranti mangiano i gatti", pronunciata dal tycoon a Springfield).
Come si può facilmente immaginare, Trump non ha risposto a Kamala Harris nello stesso modo, evitando ogni sforzo di raggiungere un pubblico più giovane attraverso i videogiochi: non a caso, durante il suo mandato alla Casa Bianca l'ex-presidente ha attribuito agli stessi videogame la colpa per una sparatoria avvenuta alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland (Florida), proponendo addirittura di censurarli.