Una ricerca dimostra come i videogiochi dedicati all'esercizio fisico possano migliorare le capacità motorie e intellettive quotidiane in giovani affetti da autismo e non
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Mantenersi in forma o aver cura del proprio corpo non è la priorità di tante persone. Specie per gli adolescenti, mentre l'attività sportiva può non risultare necessariamente divertente, i videogiochi in genere costituiscono invece l'altra faccia della medaglia. Uno studio però ha sondato l'effetto che i videogiochi di fitness e allenamento possono avere sui ragazzi affetti da disturbo dello spettro autistico, dimostrando come questi migliorino il loro equilibrio, riducendo la gravità dei loro sintomi e influenzando positivamente la struttura del loro cervello.
I risultati dello studio sono stati resi noti dai ricercatori dell'Università del Wisconsin-Madison Waisman Center, in cui adolescenti autistici di età compresa tra 13 e 17 anni hanno utilizzato le balance board di Nintendo Wii per imitare pose di Tai-chi e yoga tramite un videogioco su schermo.
Per gli individui autistici, il controllo dell'equilibrio sembra stabilizzarsi nella prima adolescenza, prima dei loro coetanei non autistici, il che potrebbe causare diversi disagi a livello posturale. Per la ricerca, un gruppo di adolescenti con e senza autismo è stato incoraggiato a imparare e mantenere dunque pose di yoga e Tai-chi sulla balance board il più a lungo possibile. Più si rimaneva nella posizione richiesta più un'immagine, sfumata sullo schermo bianco, diventava via via più luminosa, fornendo loro un feedback immediato sulle loro prestazioni.
A metà della sessione di allenamento, i partecipanti hanno potuto cimentarsi in altri videogiochi divertenti, esercitandosi per un'ora tre volte a settimana per sei settimane. Al termine dell'allenamento, è stato richiesto ai ragazzi di aumentare il tempo di posa di circa 36 secondi. "Se pensiamo a quello che serve per reggersi in equilibrio, se si sta iniziando per esempio a scivolare sul ghiaccio o a entrare in una vasca, quei 36 secondi in più potrebbero rivelarsi decisivi per non cadere", ha spiegato Brittany Travers, docente di terapia occupazionale al Waisman Center.
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Gli adolescenti hanno mostrato un miglioramento nella propria capacità di mantenere una postura corretta, indicando che i benefici dell'esercizio svolto si erano protratti anche al di fuori del contesto videoludico. I giovani autistici hanno mostrato comunque meno stabilità rispetto ai giovani senza autismo.
Gli adolescenti autistici sottoposti all'allenamento dell'equilibrio hanno anche riportato riduzioni significative nella gravità dei sintomi, nonché miglioramenti nelle aree della comunicazione sociale, del comportamento ripetitivo e nel loro interesse verso argomenti od oggetti specifici. Stando ai ricercatori, l'obiettivo dello studio non era quello di tentare di eliminare i tratti autistici, ma di capire meglio la connessione tra le funzioni motorie e i sintomi principali dell'autismo.
Dall'altro lato, il team ha voluto sottolineare come gli adolescenti che hanno preso parte all'allenamento dell'equilibrio non abbiano registrato cambiamenti sostanziali nelle proprie attività quotidiane, come fare la doccia, preparare cibi semplici e attraversare una strada in modo sicuro, nonostante studi precedenti abbiano riscontrato un collegamento tra il controllo motorio e i miglioramenti in queste abilità. La Travers ritiene che potrebbe essere necessario più tempo prima che le abilità della vita quotidiana inizino a migliorare.
Altro obiettivo della docente era capire se l'allenamento dell'equilibrio avesse modificato le caratteristiche chiave del cervello, in particolare i tratti di materia bianca (ossia le fibre che collegano e inviano segnali attraverso diverse regioni del cervello) e se questi cambiamenti potessero essere correlati a miglioramenti nei sintomi dell'autismo.
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Per ottenere una risposta a tale quesito, i ricercatori hanno eseguito una risonanza magnetica per ottenere immagini del cervello degli adolescenti prima e dopo l'allenamento di sei settimane. Con loro enorme sorpresa, sebbene l'allenamento dell'equilibrio non avesse provocato cambiamenti nel tratto cortico-spinale, che collega le regioni motorie e sensoriali del cervello al midollo spinale, hanno constatato dei cambiamenti nei tratti di materia bianca coinvolti sia nella capacità motoria che nei sintomi dell'autismo.
Inoltre, i cambiamenti nella struttura del cervello dopo l'allenamento dell'equilibrio differivano tra gli adolescenti con e senza autismo. "È molto probabile che le nostre menti si adattino in modo diverso a queste esperienze, perché questo è ciò che fa il nostro fantastico cervello", ha affermato la Travers.
La ricercatrice spera inoltre di identificare quei risultati nell'allenamento dell'equilibrio che potranno rivelarsi significativi per gli adolescenti autistici nel comprendere come utilizzare al massimo i videogiochi, per agevolare il controllo motorio e contribuire alla loro qualità di vita.
Tutti i partecipanti allo studio hanno riferito di aver apprezzato l'esperienza, imparando dai videogiochi allo stesso ritmo, sia che avessero o meno l'autismo, e indipendentemente dal quoziente intellettivo. Per la Travers, la ricerca è stato dunque un enorme successo. "Stiamo iniziando a comprendere come l'universo videoludico possa diventare un luogo dove gli individui autistici possono eccellere, e dove queste differenze cognitive che stiamo misurando tendano ad annullarsi", ha concluso.