Il giovane Furkhan non ha retto l'agitazione dopo aver perso un match online al videogioco bannato in diversi stati indiani
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Furkhan Qureshi, 16 anni, è morto d'arresto cardiaco dopo una lunga sessione di gioco a Playerunkown's Battlegrounds (PUBG), il battle royale concorrente di Fortnite.
È successo il 28 maggio a Madhya Pradesh, India. Stando al referto dei medici, il ragazzo non ha retto lo shock dovuto alla sconfitta in un match online con un suo amico: "Furkhan ha cominciato a giocare subito dopo pranzo e ha continuato per più di 6 ore. Prima di collassare era molto agitato e ha cominciato a urlare agli altri giocatori", si legge nella testimonianza del padre.
Sua sorella, invece, ha assistito dal vivo alla tragedia: “Mio fratello stava giocando a PUBG con alcuni suoi amici. All'improvviso ha iniziato a urlare, poi ha buttato a terra le cuffie e il telefono e ha cominiciato a piangere dicendo 'Ayan non giocherò mai più con te. Ho perso la partita per colpa tua'".
Furkhan è stato subito trasportato in ospedale, ma era già morto: "Il ragazzo è arrivato qui senza battito", ha spiegato il Dottor Ashok Jain, che ha provato a rianimarlo con un defibrillatore e un'iniezione. "L'eccitazione dovuta al videogioco ha forse portato a una fatale ondata di adrenalina. Consiglio ai bambini di stare lontani da questa tipologia di giochi, l'eccitazione che ne consegue potrebbe causare degli arresti cardiaci".
Proprio di recente le autorità di diversi stati indiani hanno deciso di bannare PUBG e punire chiunque ci giochi perché "è un demone presente in ogni casa" (ve ne abbiamo parlato qui).