Continua il momento difficile per l'azienda californiana, che ha deciso di "re-immaginare" la storica kermesse di Anaheim per offrire uno spazio più "sicuro, ospitale e inclusivo"
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È un periodo non esattamente idilliaco per Blizzard Entertainment, il team californiano autore di alcuni dei più grandi successi videoludici come Diablo, Starcraft, World of Warcraft e Overwatch: a seguito della causa scoppiata nei mesi scorsi per via delle numerose accuse di violenza e casi di sessimo, per il colosso statunitense sono state settimane particolarmente impegnative che hanno costretto l'azienda a rivedere totalmente la propria filosofia lavorativa.
Oggi, Blizzard ha deciso di fare un passo indietro e annunciare la cancellazione dell'evento BlizzCon, storico appuntamento annuale dedicato ai fan dei suoi videogame che si tiene generalmente al Convention Center di Anaheim, California, la cui prima edizione risale a ben sedici anni fa. L'annuncio, arrivato sulle pagine del blog ufficiale di Blizzard, sottolinea la volontà di investire le risorse ed energie necessarie a organizzare un simile evento per continuare a rivedere il modus operandi della società e, allo stesso tempo, concentrarsi sulla finalizzazione dei videogiochi attualmente in sviluppo.
Il publisher americano, nel frattempo, promette di impegnarsi per cambiare anche la struttura di una convention nata più di dieci anni fa, quando le opportunità di riunire videogiochi, sviluppatori e community erano certamente inferiori rispetto a quelle disponibili al giorno d'oggi. Blizzard vuole re-immaginare la BlizzCon al fine di creare un evento più sicuro, ospitale e inclusivo, e conta di continuare a mantenere attiva una comunicazione costante con le community dei suoi videogame in attesa di un ritorno in pompa magna della sua conferenza.
I fan di Diablo IV, di Overwatch 2 e di tutti gli altri giochi in lavorazione, però, non devono disperare: la software house ha infatti assicurato che aggiornamenti sui titoli in cantiere e nuovi annunci arriveranno nei prossimi mesi, ma saranno condivisi al di fuori della tradizionale cornice di Anaheim, sfruttando piuttosto i canali social e web dei singoli giochi. Non resta che attendere per scoprire in che modo Blizzard deciderà di rivedere un evento davvero storico per il panorama videoludico, ma soprattutto un ambiente lavorativo che si è rivelato malsano e soffocato da pratiche tutt'altro che inclusive e sicure per i suoi dipendenti.