VERSO IL DIVORZIO

La FIFA è pronta a stringere accordi con altri sviluppatori di videogiochi

Il rinnovo della licenza costerebbe a EA 2,5 miliardi di dollari

19 Ott 2021 - 09:42
 © IGN

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Come vi abbiamo già riportato, l’accordo che lega Electronic Arts e la FIFA sembra ormai destinato a non essere rinnovato. Già qualche giorno fa, rappresentanti di EA Sports avevano fatto trapelare che il gioco di calcio più venduto al mondo avrebbe potuto abbandonare il nome FIFA, in favore di una soluzione diversa (l’ipotesi più accreditata è EA Sports Football Club).

Ora è la stessa FIFA a confermare che l’accordo dovrebbe essere agli sgoccioli: attraverso un comunicato stampa, la Federazione Internazionale ha infatti comunicato che "FIFA è pronta ad ampliare il proprio portfolio nei settori di gaming e eSports”. Insomma, viene confermata l'intenzione da parte dell'organo che governa il calcio di espandere il proprio brand instaurando relazioni con altri sviluppatori di videogiochi.

“Il futuro della FIFA nel mercato dei videogioco e degli eSport” - prosegue il comunicato - “non può prevedere che una sola società controlli tutti i diritti". Inoltre, nel comunicato si legge che "FIFA sta discutendo con investitori, analisti e sviluppatori per costruire un rapporto a lungo termine nel settore dei videogiochi, degli eSport e dell'intrattenimento”.

Insomma, sembra che il dado sia tratto: evidentemente la FIFA ritiene di poter veicolare meglio il suo marchio legandosi ai videogiochi in modo differente, e anche di poter monetizzare meglio: sembra infatti che la richiesta fatta ad EA per poter confermare l’utilizzo del marchio FIFA fosse di ben 2,5 miliardi di dollari, apparentemente raddoppiando le richieste rispetto all’accordo precedente. Una cifra che in quel di Redwood non sembrano disposti a spendere.

Evidentemente, forte delle oltre 325 milioni di copie distribuite dal 1994 a oggi, Electronic Arts ritiene che il successo della sua serie di giochi di calcio possa proseguire anche senza l’effigie FIFA che, lo ricordiamo, comunque non comprende i diritti di sfruttamento delle squadre e dei giocatori.

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