Lo sparatutto sulla falsariga di Overwatch creato da NetEase Games conquista il mondo dei videogiochi, raddoppiano i numeri registrati al lancio
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Il recente flop di Concord su PC e PlayStation sembrava confermare il momento difficile del settore dei videogiochi "live-service", eppure Marvel Rivals è riuscito a invertire questa tendenza facendo registrare un vero e proprio lancio da record: dopo aver attirato 10 milioni di utenti in soli tre giorni, lo "sparatutto a eroi" di NetEase Games ha raggiunto un totale di 20 milioni di giocatori in due settimane.
Arrivato lo scorso 6 dicembre su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X/S, lo sparatutto con protagonisti gli eroi e gli antagonisti dei fumetti Marvel ha avuto una partenza incredibile su tutte le piattaforme, arrivando in sole due settimane a raddoppiare i numeri registrati nel weekend di lancio.
Il merito è senza ombra di dubbio di una formula di gioco ben congegnata (che, ispirandosi al più noto Overwatch di Blizzard Entertainment, ha dato vita a un'esperienza coinvolgente e divertente), ma anche della distribuzione in formato free-to-play: permettendo a chiunque di scaricare Marvel Rivals gratuitamente su PC e console, NetEase Games ha sfruttato l'incredibile "appeal" dei personaggi creati da Marvel in decenni di storie a fumetti per realizzare innumerevoli "skin" vendute a pagamento, utilizzate dai giocatori per personalizzare l'aspetto di eroi e antagonisti, ma anche di elementi di personalizzazione come pose, emblemi e quant'altro.
Al netto di un bilanciamento non ancora ottimale e qualche personaggio che sembra essere particolarmente forte rispetto al resto del cast, Marvel Rivals sta continuando ad attirare nuovi giocatori su base regolare: NetEase cerca dunque di cavalcare l'onda del successo offrendo novità su base regolare, tra stagioni ricche di contenuti e doni per ingraziarsi i suoi giocatori, ma resta da capire se il colosso cinese riuscirà a mantenere vivo l'interesse nei confronti di questo nuovo sparatutto sul medio/lungo periodo, trionfando laddove tanti altri esponenti del genere "live service" hanno fallito miseramente.