La casa di Redmond continua a spingere su contratti decennali con partner globali per convincere l'antitrust ad approvare l'acquisizione di Activision Blizzard
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Microsoft è pronta a tutto pur di convincere i principali enti antitrust ad approvare l'acquisizione miliardaria di Activision Blizzard: dopo aver stretto un accordo decennale con Nintendo e NVIDIA per assicurare l'arrivo di Call of Duty sulle piattaforme dell'azienda giapponese e sul servizio GeForce Now, la società di Redmond ha annunciato una partnership con Boosteroid, azienda ucraina specializzata nel cloud gaming.
Come nei due casi precedenti, si tratta di un accordo della durata di dieci anni che permetterà a Boosteroid di aggiungere al suo catalogo i videogiochi della saga Call of Duty, così da offrire ai suoi clienti uno dei franchise più apprezzati al mondo.
L'accordo tra Microsoft e l'azienda ucraina, che partirebbe una volta approvata l'acquisizione da 68,7 miliardi di dollari del gruppo Activision Blizzard King, includerebbe inoltre tutti gli altri giochi del gigante californiano, che potrebbero essere inseriti all'interno della piattaforma Boosteroid. Non sarebbe l'ultimo accordo del genere che il gruppo guidato da Satya Nadella e Phil Spencer avrebbe in serbo nei prossimi mesi, come confermato da Brad Smith, presidente di Microsoft.
"Seguiranno altri accordi", confida Smith, promettendo la finalizzazione di nuovi contratti entro la fine di aprile. "Se l'unica argomentazione per opporsi all'acquisizione di Activision Blizzard è la presunta intenzione di Microsoft di escludere Call of Duty da altre piattaforme, penso sia un'accusa molto complessa da portare in tribunale visti i contratti stipulati finora, che assicurano l'arrivo del brand su molti più dispositivi e piattaforme".
Al momento, l'unica azienda ad aver rifiutato un simile accordo per Call of Duty è stata Sony, che sta cercando di opporsi all'acquisizione in ogni modo. Per l'azienda creatrice del marchio PlayStation, infatti, l'affare tra Microsoft e Activision Blizzard King potrebbe essere dannoso per l'industria, con il gruppo nipponico che teme un possibile sabotaggio da parte di Microsoft per le versioni PlayStation di Call of Duty.