La casa di Redmond festeggia il trionfo in tribunale: l'affare da 68,7 miliardi di dollari è in discesa per Xbox, ma resta il "nodo" CMA
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Sta per giungere al termine la tormentata acquisizione di Activision Blizzard King da parte di Microsoft e Xbox: il giudice del tribunale federale della California, Jacqueline Corley, si è espresso a favore dell'azienda dopo un'udienza che ha visto la casa di Redmond e l'ente Federal Trade Commission (FTC) darsi "battaglia" sull'affare da 68,7 miliardi di dollari. L'affare potrebbe concretizzarsi nei prossimi giorni.
L'udienza di cinque giorni, che ha visto gli interventi di numerose personalità di spicco dell'industria videoludica, ha permesso al giudice di studiare al meglio i potenziali rischi dell'affare miliardario che permetterebbe a Microsoft di aggiungere gli studi e i franchise di Activision Blizzard King alla scuderia di Xbox Game Studios.
Jacqueline Corley ha negato la richiesta di ingiunzione preliminare avanzata dall'ente antitrust statunitense, dando il via libera all'acquisizione del colosso da parte di Microsoft ed evitando la necessità di rinegoziazione dell'accordo tra l'azienda capitanata da Satya Nadella e il publisher guidato da Bobby Kotick, che avrebbe inoltre costretto la società a pagare una multa da 3 miliardi di dollari.
"L'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft è stata descritta come la più grande nella storia della tecnologia", recita il verdetto finale. "È un'operazione che meritava un esame attento e approfondito, e questo controllo ha dato i suoi frutti: Microsoft si è impegnata per iscritto, in pubblico e in tribunale a mantenere Call of Duty su PlayStation per 10 anni, alla pari con Xbox. Ha stretto un accordo con Nintendo per portare Call of Duty su Switch, e ha stipulato diversi accordi per portare per la prima volta i contenuti di Activision Blizzard su diversi servizi di cloud gaming".
Il verdetto prosegue: "La responsabilità di questa Corte in questo caso è limitata, e deve limitarsi a decidere se, nelle attuali circostanze, la fusione debba essere interrotta (o terminata), in attesa della risoluzione dell'azione amministrativa della FTC. Per le ragioni elencate, la Corte rileva che la FTC non sia riuscita a dimostrare come il completamento dell'acquisizione possa portare a una riduzione della concorrenza per i consumatori. Al contrario, le prove documentate indicano un maggiore accesso dei consumatori a Call of Duty e ad altri contenuti di Activision. L'istanza di ingiunzione preliminare è pertanto negata".
Microsoft può concludere l'affare entro il termine originariamente previsto per il 18 luglio 2023, ma non è ancora finita: l'ente FTC può ancora appellarsi alla decisione del giudice californiano entro venerdì 14 luglio, in caso contrario Microsoft potrà cercare un accordo con l'ente antitrust britannico CMA, ultimo scoglio rimasto per portare a termine la transazione, e cercare di raggiungere un'intesa per risolvere i dubbi in merito al possibile monopolio sul mercato del cloud gaming da parte di Xbox.
In tal senso, Microsoft e CMA hanno raggiunto un accordo per sospendere l'appello nel Regno Unito e proporre una versione modificata dell'accordo che possa colmare i dubbi dell'antitrust e soddisfare le autorità di regolamentazione britanniche, raggiungendo un risultato simile a quello ottenuto tempo fa dalla Commissione europea.
A quanto pare, le due parti hanno già trovato un accordo di massima che prevede una piccola concessione da parte di Microsoft: non è da escludere che l'azienda possa limitare la disponibilità dei giochi di Activision (Call of Duty in primis) nella piattaforma cloud di Xbox per "accontentare" l'antitrust britannica.