Il 22enne Mattia ha realizzato il suo desiderio ed è stato assunto in un negozio specializzato nella vendita di videogame
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Raggiungere un obiettivo richiede spesso di cimentarsi in un cammino lungo e tortuoso, che potrebbe rivelarsi più arduo del previsto (se non impossibile) in situazioni di serie condizioni fisiche o di disabilità. Non è stato dello stesso avviso Mattia, 22enne con disturbo dello spettro autistico, il quale ha coronato il suo sogno di lavorare in un negozio di videogiochi dimostrando come, con tanta buona volontà, si possano raggiungere i propri obiettivi.
Il ragazzo di Ostia ha ricevuto il supporto di Fondazione Roma Litorale ETS (che ha aiutato oltre 450 giovanissimi con disabilità del neurosviluppo) e dalla catena di vendita Game People.
Per raggiungere il suo obiettivo, Mattia ha seguito un lungo percorso riabilitativo: il 22enne lavora due volte a settimana presso un punto vendita della catena, ed è riuscito in breve tempo a dimostrarsi un dipendente in gamba, volenteroso e amato dai suo clienti. "Mattia è un ragazzo con sindrome dello spettro autistico che è con noi sin da quando era molto piccolo. Insieme abbiamo fatto un importante cammino riabilitativo", ha raccontato in un'intervista a Terzo Binario il dottor Stefano Galloni, direttore generale della Fondazione Roma Litorale. "Siamo davvero felici dei suoi enormi progressi".
"A 22 anni ha finalmente la sua occasione: si presenta nel mondo del lavoro come ogni persona della sua età. Affrontando un tirocinio lavorativo, giudicato per la qualità del suo operato, nei limiti e con i supporti che la Costituzione e le norme primarie prevedono, seguito naturalmente da un nostro tecnico", prosegue il dr. Galloni. "Aveva un desiderio: lavorare in un negozio di videogame. Abbiamo fatto di tutto per realizzarlo".
"Mi piace molto stare qui. Sto bene, sono tutti molto gentili e disponibili", confida Mattia, sottolineando come i suoi sogni non si fermino soltanto al lavoro da commesso. "Sono felice di occuparmi del negozio e di aiutare i clienti. Era uno dei miei sogni: l’altro è fare il doppiatore". Ancora una volta i videogiochi dimostrano che coltivare una passione non significa lasciarsi andare al mero divertimento, ma aprirsi invece anche a numerose strade professionali. Non resta che sperare che altre persone, come Mattia, possano riuscire a coronare i propri sogni grazie ai videogame.