L’ambiente di lavoro dello sviluppatore ed editore di videogiochi non sarebbe sano
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Paradox Interactive, azienda che sviluppa e pubblica videogiochi, non offrirebbe un ambiente di lavoro sano, macchiandolo con atti di bullismo e discriminazione di genere. L’informazione arriva da un sondaggio condotto da due gruppi sindacali svedesi, Unionen e Sveriges Ingenjörer, nell’agosto di quest’anno. Il 44% dei 133 dipendenti che hanno preso parte al sondaggio hanno riportato casi di "maltrattamenti".
Questi atteggiamenti pare siano più frequenti proprio nella sede svedese di Paradox Interactive, che conta 400 persone, il 26% delle quali donne. Il 69% afferma di aver subito trattamenti abusivi, mentre gli uomini a dire lo stesso sono pari al 33%.
Nel sondaggio si legge anche di una "cultura del silenzio", ovvero il fatto di non aver affrontato a dovere la situazione: la percentuale di dipendenti che ritiene la situazione sia stata affrontata in maniera appropriata è pressoché zero. Da ultimo, questi trattamenti ostili sono stati indicati come “un problema sistematico e fin troppo comune presso Paradox Interactive”.
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La risposta dell’azienda non si è fatta attendere, nella forma di un sondaggio interno tra il personale. Stando a una e-mail interna, Paradox Interactive è "ora in procinto di introdurre una società esterna e neutrale per condurre una revisione approfondita del processo e realizzare un sondaggio completo tra i dipendenti".
Questa situazione segue da vicino le dimissioni dell'ex-CEO Ebba Ljungerud, che ha lasciato l’azienda la scorsa settimana, per "divergenze sulla strategia della compagnia". Tuttavia, il nuovo CEO Fredrik Wester ha dichiarato che tra i due casi non vi è alcuna correlazione.