Sony aveva affidato a Bend Studio e Bluepoint Games lo sviluppo di due progetti in continua evoluzione, ma la strategia dei "Game as a Service" di PlayStation sembra ormai un ricordo lontano
Continua il vento di cambiamento in casa PlayStation: Sony ha interrotto la produzione di due titoli "live-service", giochi in continua evoluzione creati appositamente per essere supportati con aggiornamenti periodici. Secondo Bloomberg, i due progetti (tra cui un nuovo episodio di God of War) erano in lavorazione presso due studi interni del calibro di Bend Studio e Bluepoint Games.
C'è stato un tempo, risalente a pochi anni fa, in cui Sony ha permesso che l'apparente successo del fenomeno "live-service" l'ammaliasse, convincendola a stravolgere (almeno in parte) la natura che aveva plasmato in circa trent'anni di storia per inseguire una strada che, col senno di poi, si è rivelata particolarmente impervia e difficilmente sostenibile.
L'obiettivo di Sony era di lanciare un totale di 12 titoli live-service entro la fine dell'anno fiscale 2025, una prospettiva ridotta drasticamente poco tempo dopo con soli sei progetti effettivamente in programma. Questo cambio di rotta è stato decisamente complesso per l'azienda giapponese, che dopo aver sfornato produzioni al di sotto degli standard a cui aveva abituato l'utenza PlayStation, ha deciso di correre ai ripari. Il colosso nipponico ha affidato a uno studio come Bungie, il team autore di Halo e Destiny che aveva acquisito nel 2022, la supervisione di tutti i progetti di natura "live-service", portando a una serie di bocciature di tutte le produzioni non ritenute all'altezza di un mercato molto più esigente e complesso di quello a cui il gigante di Tokyo era abituata.
Così, dopo la cancellazione del progetto multiplayer di The Last of Us e di un gioco online dedicato a Spider-Man, l'azienda ha staccato la spina a un titolo live-service di Twisted Metal, un videogame ambientato nell'universo di Destiny chiamato "Payback" e soprattutto a Concord, lo sparatutto con gli eroi di Firewalk Studios che, dopo un lancio disastroso, è stato rimosso dal mercato portando alla chiusura dello studio. Il caso odierno è un ulteriore passo in una direzione che sembra ormai palese: Sony non intende puntare più sul mercato dei videogiochi live-service, preferendo limitarsi alla pubblicazione di pochi prodotti ritenuti più meritevoli nel tentativo di bissare lo strepitoso successo di Helldivers 2, lo sparatutto di Arrowhead Game Studios che ha saputo macinare numeri da record al suo lancio lo scorso anno.
La cancellazione dei nuovi progetti di Bend Studio (autori di Syphon Filter e del più recente Days Gone) e di Bluepoint Games (team che ha lavorato alla riedizione di Shadow of the Colossus e al remake di Demon's Souls, prima di cimentarsi in un videogioco live-service di God of War) riduce ulteriormente le ambizioni di Sony in un segmento di mercato che si è rivelato ostico per chiunque, non solo per la società nipponica.
Allo stato attuale, sono pochi i progetti della vecchia strategia che sembrano sopravvivere a un brutale cambio di rotta da parte della dirigenza di Sony: oltre a Marathon (Bungie) e Fairgame$ (Haven Studios), dovrebbe esserci ancora spazio per due videogiochi live-service ambientati nell'universo di Horizon, con la saga postapocalittica di Guerrilla Games che dovrebbe tornare prossimamente con un'esperienza cooperativa e un gioco di massa online.
Quanto alle due software house interne della scuderia PlayStation, Sony ha confermato ai microfoni di Bloomberg che non ha intenzione di chiudere i due team come nel caso di Firewalk: l'azienda lavorerà a stretto contatto con i vertici dei due studi per determinare i progetti migliori su cui concentrarsi in futuro.