IL CASO MAFIA CITY

Politico si scaglia contro un videogame sulla mafia, sui social scatta la reazione dei giocatori

Il responsabile alle Politiche per la Sicurezza del PD Carmelo Miceli scrive un post contro il gioco mobile chiedendone la cancellazione, ricevendo commenti non proprio concordi da centinaia di utenti

27 Lug 2020 - 10:30

Videogiochi e politica non sono mai andati molto d'accordo. In Italia, come nel mondo, il dibattito che vede i primi spesso demonizzati non si è mai spento e spesso gli stessi esponenti politici denotano una scarsa conoscenza del mondo videoludico. Bersaglio di centinaia di giocatori in rete questa volta è stato il deputato Carmelo Miceli e responsabile alle Politiche per la Sicurezza del PD. Il politico ha pubblicato diversi messaggi sui social in cui si scaglia contro Mafia City, un gioco mobile che a suo parere istigherebbe a comportamenti mafiosi e delinquenziali.

Lo "schifoso videogame", citando le sue stesse parole, sarebbe un gioco strategico in cui gli utenti dovrebbero vestire i panni di un boss della mafia e gestire il proprio clan fino a farlo diventare il più forte e temibile tra tutti.

Secondo Miceli, il gioco rappresenta "Un subdolo strumento di propaganda mafiosa. Depositerò una interrogazione parlamentare e ne chiederó l’oscuramento". Su Facebook, il deputato rincara la dose aggiungendo come il videogame sia inaccettabile "da siciliano, cittadino italiano e da componente della Commissione parlamentare Antimafia".

I diversi post hanno suscitato vivaci reazioni da parte dei giocatori, che si sono scagliati all'unanimità contro la spietata condanna del democratico.

Secondo gli utenti, infatti, non si può condannare un gioco per i suoi contenuti, dato che altri titoli come GTA V e la stessa trilogia d'azione open world Mafia (il cui remake del primo capitolo uscirà proprio a settembre), sottolineano in maniera ancora più profonda quegli stessi comportamenti che Miceli condanna nel gioco mobile e ne hanno determinato il successo mondiale.

I giocatori hanno chiesto dunque la cancellazione del post da parte del deputato, consigliando ironicamente al politico di condannare allo stesso modo tutti i contenuti di intrattenimento a tema mafioso come il colossal "Il Padrino" o di serie tv come "Gomorra" e "I Soprano".

Si attende la risposta di Miceli, di cui ancora non si ha alcuna dichiarazione ufficiale in merito.

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