Il governo russo avrebbe iniziato alcune ritorsioni contro gli studi che si sono schierati a favore dell'Ucraina, partendo dall'ex affiliata di Wargaming
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La Russia avrebbe iniziato il sequestro dei beni di uno studio che ha manifestato il suo sostegno all'Ucraina dopo l'invasione iniziata nel 2022: a rivelarlo ci pensano documenti giudiziari ripresi dall'agenzia russa RIA, che confermano come il governo si sia appropriato di Lesta Studios, azienda che ha lavorato al videogame World of Tanks, per il sostegno all'Ucrina da parte della precedente proprietaria Wargaming.
La richiesta ufficiale è quella di vietare le attività dell'associazione formata da Viktor Kisly e Malik Khatazhaev e di trasferire alla Russia le loro quote societarie.
Lesta Studios si era separata da Wargaming nel 2022, quando la software house aveva lasciato la Russia e la Bielorussia cedendo tutte le attività locali a costo zero, licenziando nello stesso anno il suo direttore creativo Sergey Burkatovskiy dopo che quest'ultimo aveva sostenuto pubblicamente l'invasione dell'Ucraina da parte del governo russo.
Secondo documenti ufficiali pubblicati da RIA, Mosca ha chiesto il trasferimento forzato delle quote societarie dei fondatori e accusandoli di appartenere a un'associazione "estremista".
Tra le prove presentate spiccano le campagne di beneficenza pro-Ucraina organizzate da Wargaming e la presenza di soldati ucraini che giocano ai suoi titoli, oltre all'iniziativa portata avanti nel 2023 dalla stessa Wargaming, quando il colosso aveva devoluto il 100% dei ricavi di alcuni pacchetti speciali all'acquisto di ambulanze specializzate per il fronte ucraino.
In una nota condivisa a VGC, Wargaming ha affermato di aver "compiuto un'uscita strategica dai mercati di Russia e Bielorussia tre anni fa", cedendo le attività alla gestione locale "senza alcun onere finanziario, né diritti di riacquisto" e confermando che, allo stato attuale, il colosso "non ha né beni né interessi commerciali in Russia o Bielorussia".