Un game director neozelandese sostiene che giocare ai videogame possa aiutare padri e madri a comprendere meglio i propri ragazzi
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All’ombra del pesante lascito della pandemia da Covid-19, molti sono stati i paesi che hanno cercato di tirare le somme di quanto di buono sia stato fatto durante il periodo del lockdown, specie per quanto riguarda il legame tra genitori e figli. In Nuova Zelanda, un game director sostiene inoltre che giocare insieme ai figli l'abbia aiutato anche a comprenderli meglio.
Una nuova ricerca ha coinvolto in prima persona proprio i videogiochi, scoprendo che il 75% delle famiglie ha usato i videogiochi per connettersi con i propri figli. Secondo lo stesso studio, quasi il 60% dei genitori in Nuova Zelanda sostiene che le scuole dei loro figli stiano usando i videogiochi come valido ausilio all’insegnamento.
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A tal proposito, il direttore della società di giochi eSport Let's Play Live Duane Mutu ha affermato durante un'intervista che i genitori dovrebbero "saltare dentro ai videogiochi e fare un giro con i propri figli", considerato il loro elevato potere di coinvolgimento, che può aiutare padri e madri a connettersi di più con i propri ragazzi.
"Capire cosa stanno facendo. Essere in grado di saltare dentro e capire il linguaggio di giochi come Fortnite, essere in grado di parlare con loro è diventato di fondamentale importanza", ha raccontato Mutu. "Ed è ancora più fondamentale nella misura in cui sia genitori che figli crescono nel loro reciproco rapporto e nella socializzazione verso l'esterno".
Via libera dunque al gioco in famiglia, se può aiutare a rinsaldare i rapporti che durante la pandemia hanno subito momenti di grande tensione e difficoltà.