Gli angeli delle corsie nei reparti infettivi e di terapia intensiva hanno una nuova arma con cui combattere il virus: i videogames
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È ormai risaputo quanto i videogiochi siano diventati un potente ausilio contro i malesseri causati dalla pandemia, dentro e fuori le mura domestiche. Persino tra gli addetti ai lavori, in special modo medici e personale sanitario, il settore videoludico ha trovato larga applicazione sia per la terapia dei pazienti che degli stessi professionisti. A tal proposito, il personale ospedaliero universitario di Ginevra (HUG) in Svizzera è stato incoraggiato a rilassarsi proprio grazie a nuovo videogioco chiamato Escape Covid-19.
Nel corso del gioco, sviluppato dagli stessi ricercatori dell'HUG, si incontrano una serie di situazioni che gli operatori sanitari negli ospedali e nelle strutture di assistenza a lungo termine devono affrontare quotidianamente. L'obiettivo è quello di aiutare il personale in prima linea a interiorizzare le migliori pratiche per evitare di prendere o trasmettere il virus.
"L'igiene ospedaliera classica e la prevenzione delle infezioni interospedaliere non sono sempre degli argomenti accattivanti", ha riferito il professor Stephan Harbarth, responsabile della prevenzione e del controllo delle infezioni presso tali strutture. "Abbiamo appurato che un videogioco, combinato ad altri mezzi di comunicazione, è più efficace nell’aiutare le persone a modificare il proprio comportamento", ha aggiunto.
Una delle sfide che gli ospedali dovevano affrontare era proprio quella di cercare di educare il personale, abituato a turni di diverse ore e a lavorare con tosse e raffreddore, a restare a casa al manifestarsi di tali sintomi. "Ci siamo resi conto che bisognava stare molto attenti affinché il personale non diventasse un vettore, come le zanzare per intenderci, che potesse infettare i pazienti", ha affermato Harbarth.
Uno studio pubblicato dalla rivista scientifica Journal of Medical Internet Research all'inizio di questo mese ha appurato che i lavoratori che hanno giocato ed Escape Covid-19 sono stati tre volte più propensi a voler cambiare il proprio comportamento rispetto a quelli che hanno ricevuto invece una formazione tramite le classiche dispense. "Si tratta di un cambiamento epocale del nostro normale paradigma", ha sottolineato Harbarth. "E i videogiochi ci hanno aiutato a compierlo".