Con il lancio di Starfield ormai alle porte, il team capitanato da Todd Howard torna alle origini: il nuovo capitolo del gioco di ruolo è nelle prime fasi di sviluppo
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È un momento storico per Bethesda: con Starfield, lo studio si appresta a lanciare il suo primo franchise inedito dopo 25 anni trascorsi a creare nuove storie ambientate negli universi di The Elder Scrolls e Fallout, ma l'azienda non ha alcuna voglia di allontanarsi dalle saghe che le hanno consentito di raggiungere il successo. Bethesda ha confermato infatti di aver iniziato a lavorare su The Elder Scrolls VI, attualmente nelle primissime fasi di sviluppo.
La software house guidata da veterani del calibro di Pete Hines e Todd Howard è pronta a celebrare l'imminente debutto del suo nuovo gioco di ruolo fantascientifico, la cui distribuzione è prevista per il 1 settembre in versione Accesso Anticipato e per il 6 settembre per tutti gli utenti PC, Xbox e Game Pass. Ma lo studio non si ferma qui.
In un'intervista ai microfoni di Vandal, Hines ha confermato che Bethesda ha iniziato a lavorare sullo sviluppo del sesto capitolo della sua saga ruolistica fantasy, che è stato presentato originariamente all'E3 2018 con un teaser trailer mostrato al fianco dello stesso Starfield. Cinque anni dopo, lo sviluppo dell'epopea sci-fi è ormai giunta al termine e lo studio, che si è concentrato totalmente sul nuovo franchise, può lentamente mollare la presa e dedicarsi al nuovo progetto.
Hines ha ribadito che la lavorazione di The Elder Scrolls VI è iniziato da poco tempo e che il progetto si trova nelle primissime fasi di sviluppo, dunque è lecito credere che il nuovo capitolo della serie, che a detta di Todd Howard punta a diventare "l'esperienza fantasy definitiva", sia destinata a esordire sul mercato tra il 2026 e il 2028.
Si tratta, chiaramente, di speculazioni che tengono in considerazione un ciclo di 4-5 anni necessario alla produzione dei cosiddetti "videogiochi tripla-A", ma non è da escludere che la finestra di lancio effettiva possa variare in base al numero di dipendenti che Bethesda assegnerà al progetto e all'eventuale forza lavoro aggiuntiva che Microsoft, proprietaria dell'azienda, metterà sul piatto per consentire a Hines, Howard e soci di raggiungere i proprio obiettivi.