Uno YouTuber è riuscito a memorizzare alcuni percorsi che gli hanno permesso di portare a termine la sfida nel giro di poche ore
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All'interno delle community dei videogiochi esistono tantissimi talenti unici. Alcuni decidono di condividere le proprie imprese sui social per deliziare gli amanti di titoli famosi, come nel caso di un appassionato di The Legend of Zelda, che ha completato l'ultimo episodio della storica saga di giochi di ruolo realizzata da Nintendo, Tears of the Kingdom, in meno di tre ore giocando totalmente bendato.
Eric, conosciuto con il nickname PointCrow, ha pubblicato il video della sfida su YouTube: nel corso delle due ore e 15 minuti richieste per l'impresa, l'intrepido giocatore si è fatto strada con maestria attraverso il mondo di Hyrule creato da Nintendo, sconfiggendo il nemico finale al primo tentativo e salvando la principessa Zelda in un tempo quasi record, specialmente se si considera che il content creator ha giocato con gli occhi bendati.
Eric non è nuovo alle sfide stravaganti di The Legend of Zelda, anche se per questa in particolare ha tenuto a svelare come abbia fatto a superarla, riuscendo a memorizzare un percorso attraverso il gioco di Nintendo grazie a una rara condizione neurologica. Per i curiosi, il ragazzo ha pubblicato su Twitter una spiegazione completa: "Il mio cervello è costruito in modo un po' strano", ironizza sul modo in cui la sinestesia altera le sue esperienze sensoriali.
Eric deve fare i conti con due forme di questa condizione: la sinestesia grafema-colore (in cui lettere e numeri sono percepiti dall'utente come se fossero collegati a determinati colori) e la sinestesia spaziale. Con lo spazio e il movimento legati a una percezione alterata di numeri, lettere e colori, si genera una sensazione memorabile su cui lo YouTuber ha potuto agire per completare l'esclusiva per Nintendo Switch da bendato. "Il percorso è una sensazione", spiega. "Quindi mi dico: 'Ok, devo correre fino a questa parete e poi fare tre X per andare fino in cima, e così via'. L'unico motivo per cui lo so è che mi restituisce una certa sensazione, come se fosse un lampo di colore nella mia mente".
Tuttavia, il ragazzo è ben consapevole di quanto sia difficile spiegare agli altri il suo modo di pensare: "È come se cercassi di spiegare a una persona con afantasia (condizione che impedisce alle persone di formare immagini mentali di oggetti non visti) che si può effettivamente immaginare una mela nella propria mente", afferma in un paragone. Per i giocatori che vogliano cimentarsi nella sua stessa iniziativa senza il suo stesso dono, non resta dunque che studiare la sua guida nei minimi dettagli e... incrociare le dita!