LA PRESA DI POSIZIONE

Ue: nuove direttive per l'uso delle valute virtuali nei videogiochi

La Commissione Europea vuole tutelare gli utenti dalle microtransazioni e valute virtuali nei videogiochi: ecco le mosse contro le pratiche scorrette

24 Mar 2025 - 10:27
 © Ufficio stampa

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È arrivata la presa di posizione della Commissione Europea nei confronti delle cosiddette "microtransazioni", gli oggetti acquistabili nei videogiochi: dopo il caso di Star Stable Online, titolo svedese finito nella bufera per le pratiche scorrette legate alle sue ricompense digitali, l'Unione Europea ha stabilito nuove regole che gli sviluppatori dovranno seguire scrupolosamente per l'uso delle valute virtuali.

Da tempo i videogiochi online si sono trasformati in veri ecosistemi digitali popolati da milioni di utenti, ingolositi a far parte di quegli universi con attività quotidiane e ricompense che premiano la costanza e il tempo investito nei rispettivi mondi. Spesso, però, gli sviluppatori sfruttano pratiche scorrette per garantire l'accesso a tali ricompense con delle "scorciatoie", ottenibili in cambio di valute virtuali che possono essere acquistate il più delle volte in cambio di denaro reale.

Proprio su questo fronte, l'Unione Europea ha deciso di intensificare le misure a tutela dei consumatori, in particolare dei bambini, ritenuti più vulnerabili a determinate pratiche commerciali.

Coordinato dalla Commissione Europea, il Consumer Protection Cooperation (CPC) Network ha avviato un'indagine approfondita sulla società svedese Star Stable Entertainment AB (autrice di Star Stable Online) in seguito a un reclamo dell'Associazione svedese dei consumatori, che ha segnalato diverse pratiche potenzialmente dannose per i giovani giocatori. Le indagini hanno rivelato una serie di problematiche che violano le normative europee a tutela dei consumatori. Tra queste, spiccano alcune manovre dirette ai bambini, con pubblicità studiate appositamente per incitarli ad acquistare o a convincere i genitori a comprare per loro oggetti di gioco o valuta virtuale.

L'analisi ha rivelato delle tecniche di "pressione psicologica" che sfrutta offerte a tempo limitato per spingere i più giovani a effettuare acquisti impulsivi, contando sulla mancanza di informazioni chiare e trasparenti riguardo ai costi e all'utilizzo della valuta virtuale per ingannare il pubblico più giovane e spingerlo spesso a effettuare spese non previste. Infine, è stata evidenziata la mancata trasparenza da parte dei content creator che promuovono i videogiochi, rei di non dichiarare puntualmente la natura commerciale dei loro contenuti, rischiando di influenzare indebitamente il loro pubblico con tecniche di marketing occulte. Gli autori di Star Stable Online hanno un mese per rispondere alle contestazioni e proporre soluzioni concrete per porre rimedio a tali pratiche.

Nel frattempo, l'Unione Europea dimostra la volontà di assicurare che i videogiochi e le loro strategie commerciali tengano conto dei bambini e non sfruttino la loro naturale vulnerabilità: in tal senso, la Commissione Europea ha pensato di condividere una serie di principi chiave destinati a guidare l'intera industria verso una maggiore trasparenza ed equità nell'utilizzo delle temute valute virtuali, realizzando una sorta di vademecum per team di sviluppo, sviluppatori indipendenti e produttori del settore che mira a creare un ambiente di gioco online più sicuro e affidabile per chiunque decida di trascorrere il proprio tempo libero con i videogame.

Tra i punti salienti troviamo la necessità di fornire informazioni chiare e trasparenti sui prezzi e sulle condizioni contrattuali prima dell'acquisto: le aziende dovranno evitare pratiche che nascondono i costi dei contenuti digitali o che costringono i consumatori ad acquistare valuta virtuale, mentre viene sottolineata l'urgenza a rispettare il diritto di recesso da parte del consumatore e, soprattutto, la necessità di tutelare le fasce di utenti più vulnerabili, con un'attenzione particolare ai bambini.

Questi principi chiave nascono dalle preoccupazioni (sempre più frequenti, ormai) sollevate dall'Organizzazione europea dei consumatori e rappresentano un passo importante verso la creazione di un'esperienza di gioco più sicura. La Commissione Europea ha in programma un nuovo appuntamento che coinvolgerà le aziende di videogiochi operanti nell'Unione Europea, chiamate a presentare le misure concrete che intendono adottare per implementare questi principi. Il CPC Network monitorerà attentamente i progressi e non esclude ulteriori azioni nel caso in cui le pratiche dannose dovessero persistere.

L'iniziativa del CPC Network si inserisce in un contesto più ampio di tutela dei consumatori nell'era digitale. La Commissione continuerà ad affrontare questi temi anche nelle future consultazioni sul Digital Fairness Act, con l'obiettivo di garantire un mercato digitale equo e sicuro per tutti i consumatori, inclusi gli appassionati di videogiochi.

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