Vittima di uno scherzo telefonico, Kyle "Bugha" Giersdorf è solo l'ultimo streamer di fama internazionale a subire il fenomeno dello "swatting"
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Brutto incidente per Kyle "Bugha" Giersdorf, il videogiocatore professionista che solo pochi giorni fa è stato incoronato come vincitore della Fortnite World Cup 2019: nelle scorse ore, il 16enne ha visto le forze armate della SWAT irrompere nella sua abitazione dopo una soffiata che avrebbe informato la polizia di un omicidio compiuto dallo stesso Giersdorf.
La realtà dei fatti, però, è ben differente: il giovane giocatore è stato l'ennesima vittima dello swatting, ovvero il fenomeno che vede una falsa chiamata d'emergenza con il solo scopo di indurre le forze armate SWAT a fare irruzione nella dimora di una celebrità.
Nel caso specifico, Kyle Giersdorf stava giocando a Fortnite insieme ai suoi amici lo scorso sabato sera, trasmettendo in diretta i suoi match davanti a più di 38mila spettatori. A un certo punto, lo streamer ha avvertito alcuni rumori sospetti, comprendendo che la sua abitazione era stata braccata dalle forze armate americane. "Sono stato circondato", ha svelato al suo pubblico prima di allontanarsi dalla propria postazione per circa dieci minuti.
Al suo rientro, il 16enne ha confidato che la polizia aveva fatto irruzione nel suo appartamento imbracciando le armi, dovendosi tuttavia arrendere all'evidenza di essere caduti nel tranello del buontempone di turno.
Ai microfoni di ESPN, la polizia ha confidato di aver ricevuto una chiamata da qualcuno che sosteneva di essere lo streamer, che avrebbe confessato loro di aver ucciso il padre e legato la madre nel garage. Il responsabile delle forze dell'ordine Albert Werner ha commentato che sebbene la SWAT si sia resa conto immediatamente del falso allarme una volta giunta sul posto, l'operazione abbia richiesto numerose risorse. Ulteriori investigazioni hanno provato che la chiamata provenisse in realtà dall'Europa.
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Tyler Barriss dovrà scontare una pena di vent'anni dopo aver effettuato la telefonata che ha portato le forze SWAT a uccidere il giocatore Andrew Finch nel 2017.
Non è la prima volta che uno streamer famoso diventa vittima dello swatting: nel 2017, il giocatore Andrew Finch è stato ucciso dalla polizia di Los Angeles mentre giocava in diretta a Call of Duty dopo una chiamata d'emergenza a opera di Tyler Barriss, un uomo residente a Wichita (Kansas) che a più riprese aveva interpellato le forze di polizia nel tentativo di disturbare gli streamer famosi durante le proprie dirette.
Nel caso di Finch, lo scherzo è costato decisamente caro a entrambi: lo streamer, padre di due bambini, ha perso la vita durante la sparatoria a opera della polizia, mentre Barriss è stato successivamente arrestato e accusato di 51 crimini, e dovrà scontare vent'anni in carcere.