Durante i test di una ricerca mirata, avvenuta nel laboratorio di un college della Florida, il cucciolo Orlo è diventato un gamer provetto
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Da tempo risulta ormai superata l'idea che i videogiochi siano destinati a una piccola schiera di utenti. Dai più piccini agli anziani, la cerchia degli appassionati in tutto il mondo diventa ogni giorno sempre più ampia e arriva persino a includere gli animali: è il caso di un simpatico cagnolino, che ha preso parte a uno studio tenutosi nei laboratori di un college statunitense per imparare a giocare ai videogame.
L’attività fa parte di uno studio condotto da Allison Kenawell (studentessa senior di studi animali e biologia di Pittsburgh, Pennsylvania) e da Lauren Highfill (professoressa di psicologia e studi animali).
Orlo, questo il nome del cane, è stato messo di fronte a una console di gioco e controlla un cursore su un'interfaccia di gioco per computer: il gioco consiste nel premere quattro pulsanti direzionali per spostare un grande punto blu e farlo entrare in contatto con un quadrato nero sullo schermo. "È stato fantastico lavorare con Orlo. È un cane così intelligente", ha affermato la dottoressa Kenawell. "Sa che può giocare al suo gioco ogni volta che mi vede".
Da luglio, Orlo ha giocato al gioco 47 volte, per un totale di 12 ore trascorse davanti allo schermo. Dopo ogni livello superato, il quadrato nero diventa più difficile da raggiungere: per avanzare, il cucciolo doveva spostare il puntino blu sul quadrato entro un certo limite di tempo e premere i pulsanti direzionali meno di sette volte. Questi requisiti dovevano essere soddisfatti due volte consecutivamente per superare il livello. Allo stato attuale, Orlo ha raggiunto il sesto livello, quello finale: se riuscirà a superarlo, sarà considerato un successo secondo gli standard dello studio.
L'animale, che ha circa due anni, svolge un ruolo attivo nei servizi di psicoterapia e consulenza come cane da terapia: ciò significa che è incluso in quel gruppo di animali domestici che lavorano con professionisti clinici per migliorare le funzioni fisiche, sociali, emotive e cognitive degli esseri umani. Possono lavorare in contesti individuali e di gruppo, il che li differenzia dai cani da assistenza, addestrati a svolgere compiti specifici per aiutare una singola persona, e anche dagli animali da supporto emotivo, che hanno lo scopo di fornire compagnia all'interno di una casa.
"Orlo si esercita con il videogioco per circa 20 minuti due volte alla settimana: di solito fa una pausa nell'ambito di un 'ripristino' guidato dall'addestratore, così evita di annoiarsi o di sentirsi frustrato", spiega Kenawell. "Più recentemente, i ricercatori hanno notato che quando Orlo ha difficoltà con il gioco, si allontana brevemente come se stesse eseguendo una sorta di 'ripristino' personale. In genere resta concentrato sul compito e mostra entusiasmo quando completa un livello. È in grado di risolvere il problema da solo".
Dopo essere stato salvato dalla strada, Orlo soffriva di ansia generale e da separazione: l'obiettivo principale è stato quello di riabilitarlo e insegnargli a gestire dei traumi emotivi. L'arricchimento è un modo per farlo, dal momento che fornisce stimoli mentali e fisici.
Se Orlo dovesse riuscire a superare il sesto livello, dimostrando così che questi animali sono in grado di imparare a giocare ai videogiochi, questa tipologia di arricchimento potrebbe essere un'opzione per oltre 50 milioni di famiglie americane che possiedono un cane, rendendo i videogame un possibile "passatempo" per intrattenere i cani quando i padroni non ci sono. "Non avrei potuto chiedere un cane migliore per iniziare questo studio", ha annuito la ricercatrice con un sorriso. "Presto potrebbe padroneggiare appieno l'arte del videogioco, cambiando la vita dei cani d'America".
A ogni modo, non si tratta del primo cane ad avere un rapporto particolare con i videogiochi: già lo scorso dicembre, infatti, uno Shiba Inu aveva cercato di completare un vecchio classico dell'era retrogaming per un festival di beneficienza.