Incerto di sopravvivere fino all'uscita del gioco di Gearbox, un fan ha lanciato un appello in rete e ottenuto il suo lieto fine
Lo scorso giugno Trevor Eastman, un 26enne di Parkman (Florida) ha scoperto di essere affetto da un cancro al quarto stadio che aveva colpito fegato, stomaco ed esofago. Al giovane Eastman, grande fan dei videogiochi e in particolare della serie Borderlands, i dottori non avevano dato grandissime speranze, diagnosticandogli un solo anno di vita.
Così, quando un anno è ormai quasi trascorso, Eastman ha deciso di raccontare la sua storia sulle pagine di Reddit, confidando a chi, come lui, attende con ansia il lancio di Borderlands 3 che probabilmente non vivrà abbastanza per poter provare il nuovo sparatutto di Gearbox Software.
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"Se c'è una piccola possibilità che qualcuno riesca a trovare un modo per farmi giocare Borderlands 3 in anticipo, gliene sarei eternamente grato", recita Trevor nel suo post su Reddit. Inutile sottolineare come la community, che in casi del genere ha sempre manifestato un'incredibile solidarietà, si è mossa immediatamente per convincere Randy Pitchford, responsabile degli studi Gearbox, a permettere al giovane Trevor di ottenere una copia del gioco in anticipo.
La notizia ha raggiunto Pitchford e i vertici di Gearbox, che hanno accolto positivamente la richiesta di Eastman consentendo al ragazzo di provare una versione avanzata dello sparatutto che debutterà nel mese di settembre su PC, PlayStation 4 e Xbox One.
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È stato lo stesso Trevor, ora 27enne, a confidare che il suo sogno si è avverato: il ragazzo è stato infatti contattato da 2K Games, etichetta di Take-Two Interactive e publisher dei prodotti di Gearbox, e riceverà nei primi giorni di giugno una copia del gioco che potrà provare in prima persona direttamente dalla sua abitazione.
Trevor non ha perso tempo nel ringraziare la community di Reddit per aver reso possibile tutto ciò, spendendo parole d'elogio anche nei confronti di Gearbox per aver compiuto un gesto davvero lodevole, a conferma (se ancora ce ne fosse bisogno) della grande empatia e solidarietà che caratterizza l'industria dei videogiochi.