Il mezzo più comune è Fortnite, con il quale gli adescatori tentano di insinuarsi nelle vite dei minori promettendo delle ricariche
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Utilizzare i videogiochi come mezzo per adescare i minori e spingerli a condividere foto e video a sfondo sessuale: è questa l'ultima frontiera del grooming, il pericoloso fenomeno che vede i pedofili insinuarsi nella vita di giovani conosciuti in rete, conquistando la loro fiducia fino a ottenere foto e altri materiali sensibili o, peggio, incontrarli di persona.
Un fenomeno che, giorno dopo giorno, sta contaminando anche il mondo dei videogames e in particolare uno dei giochi più popolari di sempre, Fortnite.
Le vittime hanno generalmente tra i 13 e i 16 anni e vengono adescate dai pedofili nei videogiochi online, unendosi alle chat di gruppo e giocando con loro per "entrare nel branco". Gli stessi pedofili continuano a giocare con i minori e chattare in gruppo fino a conquistare la loro simpatia, per poi tentare di spostare la conversazione su canali privati.
È successo di recente a Barletta, dove una bambina è stata adescata tramite un videogioco online e ha iniziato a sviluppare un comportamento scostante, che ha insospettito i genitori. La madre ha poi contattato un centro antiviolenza locale, i cui esperti hanno iniziato a parlare con la bambina per investigare sull'accaduto. Dopo un po' di resistenza, la bambina si è confidata con gli esperti confermando che l'amico virtuale le aveva richiesto foto con contenuti espliciti. I genitori hanno tentato di tutelare la figlia facendo partire una denuncia alla Polizia postale.
Nel caso dei videogiochi, gli adescatori sfruttano alcuni elementi in grado di creare dipendenza nei minori, come ad esempio le skin di Fortnite, proponendo ai giovani uno scambio: materiale pornografico in cambio di ricariche per acquistare oggetti virtuali.
Un fenomeno sempre più frequente, che dovrebbe spingere i genitori a tenere d'occhio i figli e valutare possibili cambiamenti attidudinali: l'uso eccessivo del computer o dello smartphone; nervosismo e aggressività quando si è lontani da essi; una crescente tendenza a esperimere la propria sessualità attraverso linguaggio, abbigliamento e modi di fare. I più evidenti, quelli che devono far scattare l'allarme nei genitori, sono due: l'auto-isolamento, ovvero l'improvvisa mancanza di comunicazione tra il minore e amici/familiari, e la presenza di regali ricevuti da sconosciuti, come vestiti, accessori o persino smartphone.
Segnali da non sottovalutare e sui quali investigare per evitare che, da semplici chiacchierate online, gli incontri tra l'adescatore e il minore possano diventare reali.