Gli esperti sostengono che giocare fino a sette ore a settimana non ha un impatto negativo sul sonno, ma un'eccessiva attività può alterarne la struttura
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Sarà capitato diverse volte di giocare ai propri videogiochi preferiti e perdere la cognizione del tempo, arrivando persino a sacrificare il riposo notturno pur di fare "l'ultima partita". Ma quanto incide realmente il gioco sulla qualità del sonno? Una nuova ricerca suggerisce che alcuni giochi stimolanti a livello cognitivo, come il gioco di parole Ruzzle, possano aiutare a migliorare il riposo e non a ostacolarlo.
Lo studio, condotto in Italia, ha rilevato inoltre che giocare per 30 minuti tre volte alla settimana a un gioco di fitness sportivo ha contribuito a migliorare il sonno degli studenti universitari.
"I videogiochi possono essere una utile fonte di svago e di ristoro dalla routine quotidiana", ha dichiarato Oreste De Rosa, autore principale della ricerca ed esperto post-dottorato in psicologia presso l'Università della Campania Luigi Vanvitelli. "Se utilizzati in modo appropriato, possono apportare numerosi benefici alla salute psicologica, al funzionamento cognitivo e al sonno".
Tuttavia, non tutti i videogiochi favoriscono il sonno: giocare ai titoli horror o agli sparatutto prima di andare a letto può rendere difficile addormentarsi e mantenere il riposo, mentre i giochi di massa online come World of Warcraft sono capaci di tenere i giocatori molto impegnati, il che spesso si traduce in un tempo di gioco prolungato e in una qualità del sonno certamente più scarsa. De Rosa ha aggiunto che il gioco occasionale, fino a sette ore alla settimana, non sembra influenzare il sonno negli adulti, ma il gioco eccessivo può ritardarne i tempi e alterarne l'architettura.
Parallelamente a questo studio, secondo il Pew Research Center negli Stati Uniti, quasi un adulto su quattro trascorre almeno un'ora alla settimana giocando ai videogiochi. Il 42% di questo campione sostiene di giocare agli sparatutto, e nuovi dati hanno rilevato che utilizzare questo tipo di videogiochi prima di andare a letto può rendere difficile addormentarsi.
Rebecca Robbins, scienziata del sonno presso il Brigham and Women's Hospital nonché assistente professore di medicina alla Harvard Medical School, afferma che i videogiochi possono anche causare problemi di insonnia quando impegnano le parti del nostro cervello dedicate alla pianificazione, soprattutto in fase di esplorazione e quando si cerca di pianificare alcune missioni. "Prima di dormire, vogliamo staccare e passare a una mentalità fondamentalmente diversa da quella del giorno, che è piena di pianificazione, pensiero, risoluzione di problemi e ricerca di soluzioni", ha spiegato Robbins.
Sempre secondo la ricerca, tra i giochi che incoraggiano i giocatori a rilassarsi si piazzano quelli di società, genere che ha guadagnato popolarità durante la pandemia. Titoli come Stardew Valley e Animal Crossing potrebbero aiutare i giocatori a rilassarsi prima di andare a letto, soprattutto se il flusso di gioco è diverso dalle attività quotidiane. La buona norma suggerisce dunque di giocare sempre con moderazione, visto che i risultati dello studio hanno confermato che giocare ai videogiochi per più di sette ore alla settimana può danneggiare il sonno.
I professionisti di eSports e le persone affette da dipendenza da gaming sono tra i soggetti più a rischio di squilibri nell’attività notturna. Secondo Robbins, se ci si lascia risucchiare dai videogiochi eccessivamente coinvolgenti, può essere d'aiuto impostare una sveglia delicata che ricordi quando è il momento di smettere di giocare.
Infine, giocare ai videogiochi prima di andare a letto può anche esporre alla luce blu, il che può rendere più difficile addormentarsi. Per tale motivo, molti esperti del sonno consigliano di smettere di utilizzare gli schermi almeno due ore prima di mettersi a letto. Tuttavia, la ricerca ha confermato che alcune persone possono giocare ad alcuni videogiochi a basso impatto emotivo prima di andare a letto, a patto che ne controllino gli effetti sul sonno e che smettano nel caso in cui diventino troppo dirompenti.