I RISCHI

Usa: l'impatto dei nuovi dazi di Trump sui videogiochi

Prezzi in aumento e produzione in bilico per il settore dei videogiochi: i dazi del 25% sulle merci importate da Messico e Canada potrebbe avere un impatto sul mercato "retail"

22 Gen 2025 - 17:03
 © Ufficio stampa

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Il settore dei videogiochi potrebbe presto subire le prime conseguenze dell'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca: con uno degli ordini esecutivi previsti dal neo-presidente degli Stati Uniti, che prevede nuovi dazi del 25% sulle merci importate da Messico e Canada, l'industria videoludica potrebbe dover affrontare nuovi rincari legati alla produzione dei dischi su cui vengono masterizzati i videogame.

Il presidente Trump, infatti, ha proposto nuovi dazi del 25% sulle merci importate dal territorio messicano e canadese che dovrebbe entrare in vigore il 1° febbraio: considerata l'infrastruttura di produzione dei dischi situata in Messico, alcuni analisti si sono interrogati sulle possibili conseguenze di tali rincari nei confronti dei consumatori finali.

Sebbene al momento l'esito sia incerto (così come l'effettiva applicazione dei dazi), l'analista Mat Piscatella del gruppo Circana ha espresso dei dubbi sugli effetti che questi aumenti potrebbero avere sui prezzi al dettaglio dei videogiochi. Piscatella prevede un "calo netto" nel numero di titoli distribuiti in formato "retail" (ovvero le copie fisiche) negli Stati Uniti, dato che una vasta porzione dell'infrastruttura di produzione risiede in Messico e che difficilmente, nel breve periodo, la produzione potrebbe spostarsi altrove.

Se le aziende proseguiranno nella produzione di dischi, si prevede un inevitabile aumento dei prezzi che non riguarderà solo i supporti fisici, ma che si estenderà di riflesso anche ai giochi in formato digitale per non sfavorire ulteriormente le vendite di un formato già in calo negli ultimi anni. Piscatella sostiene infatti che, in risposta all'introduzione dei dazi, le aziende potrebbero cercare di mantenere la parità di prezzo tra le versioni fisiche e digitali dei videogiochi, ma confida che prevedere con precisione come si svilupperà la situazione è estremamente complessa.

Oltre ai potenziali rincari legati ai dazi, l'analista indica che le aziende di videogiochi con sede negli Stati Uniti potrebbero valutare lo spostamento della produzione dal Messico agli Stati Uniti o in altre nazioni in cui i costi sono sensibilmente più favorevoli. Tale mossa, però, richiederebbe "investimenti significativi" e potrebbe non essere realizzabile a breve, soprattutto considerando il succitato declino del mercato "fisico" che vede una continua diminuzione delle vendite di videogiochi su disco di anno in anno.

Trump, nel frattempo, ha lasciato intendere l'imposizione di nuovi dazi sui beni importati dalla Cina, una mossa che potrebbe avere profonde ripercussioni su tutto il settore dei videogiochi e della produzione di hardware e dispositivi. In un panorama particolarmente complesso, le nuove politiche tariffarie potrebbero rivelarsi un ulteriore fattore di sconvolgimento per un settore che non sta vivendo di certo il suo periodo migliore.

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