Uno sviluppatore ha trasformato uno dei videogiochi più famosi di sempre in un test Captcha, chiedendo di giocare allo sparatutto al livello più difficile
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Che Doom sia uno dei videogiochi più famosi e versatili di sempre non è certo una novità: dopo essere stato adattato per poter essere utilizzato su sveglie, trattori e persino batteri intestinali, era solo questione di tempo prima che il celebre sparatutto creato da id Software venisse utilizzato nei famigerati Captcha, i test usati per stabilire se chi sta accedendo a un sito web sia un "bot" o una persona reale.
I test Captcha (acronimo di "Completely Automated Public Turing test to tell Computers and Humans Apart") sono nati qualche tempo fa come misura di sicurezza per proteggere gli utenti dallo spam e dalla decriptazione delle password, chiedendo loro di superare una semplice prova per dimostrare che l'utente sia effettivamente una persona e non un computer.
Dall'identificazione di numeri e lettere a oggetti specifici, questi test sono diventati sempre più elaborati per combattere le frodi informatiche, ma l'opera realizzata da Guillermo Rauch potrebbe essere il test "definitivo": l'autore ha pubblicato un video dell'applicazione sulle pagine del social network X, confermando di aver utilizzato un piccolo frammento dello sparatutto Doom per creare un test Captcha che richiede a chi lo usa di uccidere almeno tre mostri mentre gioca al livello di difficoltà "Nightmare".
Un'impresa, questa, che potrebbe rivelarsi un vero e proprio "incubo" non soltanto per i bot, ma anche per gli esseri umani in carne e ossa: nei panni del protagonista Doomguy, con salute al 100% e un bottino di 50 munizioni a disposizione, è possibile utilizzare i tasti direzionali per muoversi nello scenario e la barra spaziatrice per fare fuoco nel tentativo di sterminare tre mostri qualsiasi prima di finire malauguratamente al tappeto.
Pur trattandosi di un esperimento degno di nota e indubbiamente divertente, non c'è da temere: il Captcha di Doom non diventerà un vero e proprio test per proteggersi dai bot, ma è l'ennesima dimostrazione di come le richieste hardware a dir poco esigue dello sparatutto realizzato da id Software permettano a uno dei videogiochi più popolari di sempre di funzionare praticamente ovunque.