Imagination to Creation: ecco la visione di Electronic Arts per creare i videogiochi di domani
© Ufficio stampa
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Lo studio americano mostra una IA che permetterà agli utenti di creare i propri videogiochi con poche istruzioni, intervenendo in tempo reale sui risultati
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Da tempo, ormai, si parla del possibile apporto che l'intelligenza artificiale potrebbe portare al mondo dei videogiochi, ma pochi studi hanno investito così tanto in questa tecnologia come Electronic Arts. Durante l'evento Investor Day, organizzato per svelare le prossime novità agli investitori, lo studio americano ha mostrato come usare l'IA per permettere agli utenti di creare dei giochi con semplici istruzioni.
Nel corso della presentazione, il responsabile delle strategie aziendali Mihir Vaidya ha offerto una dimostrazione di come la tecnologia generativa messa a punto da Electronic Arts possa permettere agli utenti di intervenire in un "sandbox", un mondo vuoto a completa disposizione di chi gioca, per creare il videogame dei propri sogni "chiacchierando" con l'IA.
Nel segmento dedicato a questa innovazione, si possono notare due persone agire su uno spazio digitale e interagire con l'intelligenza artificiale, chiedendole di popolarlo dapprima con delle scatole di cartone per creare una sorta di labirinto, per poi ampliarlo progressivamente fino a renderlo più complesso e disporlo su più livelli. La dimostrazione svela come nel futuro dei videogiochi, basterà "parlare" con l'intelligenza artificiale attraverso un programma di messaggistica istantanea per intervenire in tempo reale sulla propria creazione.
Così, i due utenti iniziano a sperimentare con questo esperimento: si sceglie il genere (uno sparatutto in soggettiva, in stile Battlefield), si scelgono i personaggi e le armi, e dopo pochi istanti si inizia a giocare nel mondo digitale. Un altro comando per richiamare l'intelligenza artificiale, qualche altra riga per spiegare le regole da aggiungere per rendere l'esperienza di gioco un po' più intrigante ("fai in modo che possa uccidere l'avversario solo con le granate") e il risultato è servito: la semplicità con cui la tecnologia di Electronic Arts permetterà di creare nuove esperienze ludiche è certamente impressionante, e il merito non è soltanto degli avanzamenti dell'IA di tipo generativo, ma anche dell'enorme banca dati dello studio.
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Già, perché alla base di questa "visione" di Electronic Arts ci saranno miliardi di dati estrapolati da oltre quarant'anni di storia della software house con sede a Redwood City: modelli dei personaggi e delle armi, scenari e stili estetici, meccaniche di gioco e regole, infatti, sono state sfruttate da EA per "alimentare" il processo di apprendimento automatico dell'IA, che potrà attingere da decine e decine di progetti e franchise differenti per creare i videogiochi di domani.
Una prospettiva che, da una parte, sembra davvero allettante per coloro che non conoscono linguaggi di programmazione e desiderano comunque trasformare in realtà le proprie intuizioni, ma che dall'altra non fa che rendere più concreti i dubbi degli sviluppatori di videogiochi che "temono di essere rimpiazzati" dalle macchine, in un futuro che pare ormai sempre più prossimo. Dal canto suo, Electronic Arts sembra puntare con forza sull'IA non soltanto per creare contenuti generati dagli utenti, ma anche per espandere le esperienze di gioco dei suoi franchise più importanti: resta da vedere quale sarà l'impatto di queste tecnologie sul futuro dell'industria.