UNA STRADA ALTERNATIVA

Videogiochi e autismo: come Minecraft ha permesso a oltre 17mila giocatori di ritrovarsi

L'opera di un padre, che voleva un "luogo sicuro" per il figlio con disturbo dello spettro autistico, ha accolto in 10 anni migliaia di persone con autismo

23 Ott 2024 - 12:38
 © Ufficio stampa

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Da tempo, i videogiochi hanno dimostrato di essere aperti a qualsiasi tipo di utente e di saper accogliere persone speciali grazie agli enormi progressi tecnologici. Spesso, ciò accade grazie al contributo degli stessi giocatori: è il caso di un uomo canadese, che ha progettato un "server sicuro" per l'autismo su Minecraft per permettere al figlio e ad altri ragazzi con disturbo dello spettro autistico di giocare.

Si parla sempre più spesso dello stretto rapporto tra inclusione, autismo e videogiochi, ma quanto fatto da Stuart Duncan, uomo canadese che vive a Timmins (Ontario), è davvero speciale.

Quando Cameron, il figlio con disturbo dello spettro autistico, si è appassionato al popolarissimo sandbox, ha notato che le interazioni online tra suo figlio e altri giocatori non erano sempre positive. "Essendo nella community dei ragazzi con disturbo dello spettro autistico, ho visto genitori che si rivolgevano ad altri genitori chiedendo se i loro figli potessero giocare insieme perché, purtroppo, risultavano vittime di bullismo su tutti i server pubblici in cui cercavano di giocare e si sentivano come se non avessero un posto dove andare", ha raccontato Duncan.

Così nel 2013, due anni dopo il lancio del gioco, l’uomo ha creato il proprio server Minecraft chiamato "AutCraft": i giocatori dovevano ottenere l'approvazione dei moderatori come lui, per potersi unire al server. "La differenza più grande, ovviamente, è che noi trattiamo i giocatori con rispetto", ha detto Stuart. "Parliamo con loro, cerchiamo di aiutarli a risolvere i problemi. Non vengono mai puniti per ciò che fanno".

Quando ha lanciato il server, Duncan si aspettava l'adesione di una decina di ragazzi. Più di dieci anni dopo, ha dichiarato che sono oltre 17mila gli utenti che hanno giocato a Minecraft sul server AutCraft, anche se a detta del genitore il merito più importante dell’idea è stato certamente quello di averlo aiutato a entrare in contatto con suo figlio. "Non so se avete mai sentito l'espressione, molto diffusa nella comunità dell'autismo, 'Vostro figlio non vi sta ignorando. Sta aspettando che lo raggiungiate nel suo mondo'", ha detto. "Non potrei pensare a un'interpretazione più calzante di Minecraft. È come se stessi letteralmente costruendo il suo mondo".

AutCraft si è ormai consolidato nella storia e nella tradizione di Minecraft: un nuovo libro, intitolato "The World of Minecraft" e pubblicato dallo studio di sviluppo del gioco Mojang, racconta la storia del videogame e include una menzione del server. Anche un'edizione speciale di Time Magazine dedicata a Minecraft vi ha fatto riferimento e nel 2017 Duncan ha anche tenuto un TED Talk sull'utilizzo di Minecraft per aiutare i bambini con spettro autistico.

L’uomo sta attualmente aiutando altri genitori come lui a intraprendere progetti simili, raccontando di aver parlato di recente con un padre ucraino che vuole creare un server Minecraft per i rifugiati del suo Paese, rimasti senza casa a causa della guerra con la Russia. Duncan ha affermato che spera che il successo ottenuto dal suo server mostri ad altre persone che è possibile fare la stessa cosa, portando così a una svolta nel rapporto tra videogiochi e impegno sociale.

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