DATI PREOCCUPANTI

Videogiochi e licenziamenti: gli sviluppatori analizzano lo stato dell'industria

Circa 14mila persone hanno perso il posto di lavoro nel 2024: il 41% degli sviluppatori di videogiochi ha subito l'impatto dei licenziamenti negli ultimi 12 mesi

23 Gen 2025 - 10:55
 © Ufficio stampa

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È arrivata l'edizione 2025 di State of the Game Industry, rapporto indetto dagli organizzatori dell'evento Game Developer Conference che coinvolge sviluppatori di videogiochi di tutto il mondo. Tra i dati principali è allarmante quello legato all'occupazione: l'11% degli intervistati ha confidato di aver perso il proprio posto di lavoro negli ultimi dodici mesi, con una stima di circa 14mila licenziamenti totali.

Analizzando le risposte di circa 3mila persone che hanno preso parte al sondaggio, si evince dunque che più di uno sviluppatore su dieci ha dovuto rinunciare alla propria mansione nel corso del 2024, un aumento non indifferente rispetto al passato: nell'edizione 2024 dello stesso sondaggio, infatti, i licenziamenti si fermavano al 7%, mentre il dato di questa edizione raggiunge l'11% e porta con sé conseguenze non indifferenti.

Già, perché l'impatto di questi licenziamenti va a colpire non solo chi va via, ma anche chi resta: il 41% dei partecipanti ha indicato di aver subito l'impatto di questi tagli al personale (in aumento rispetto al 35% dell'anno precedente), ritrovandosi verosimilmente a dover lavorare di più, con il 29% che sostiene di aver assistito al licenziamento di un collega nello stesso dipartimento (in aumento rispetto al precedente 17%) e il 18% che conferma come i tagli siano stati applicati ad altri dipartimenti (in aumento rispetto all'11% del report precedente). Non è andata meglio ad alcuni studi, con il 4% che ha chiuso i battenti nel 2024.

La ragione di questi licenziamenti è da ricercare principalmente in una ristrutturazione richiesta dalla dirigenza (22% dei casi), ma non mancano casi in cui lo scarso successo di un progetto ha portato a un calo nei guadagni (18%) o che una variazione nelle tendenze di mercato abbia portato gli utenti a investire meno del previsto su progetti dalla natura particolare (15%). Quest'ultima affermazione è particolarmente vera nel caso dei cosiddetti videogiochi "live service", che hanno visto un declino considerevole negli ultimi tempi portando alla chiusura di studi e alla cancellazione di progetti in sviluppo da tempo.

In generale, solo il 43% degli intervistati sostiene che il proprio studio non abbia operato licenziamenti nel 2024 (in calo rispetto al 53% dell'anno precedente), un dato facilmente condivisibile se si pensa che, negli scorsi dodici mesi, il numero di tagli totali (oltre 14mila, secondo i dati raccolti il portale "VideoGamesLayoffs") si è avvicinato pericolosamente ai dati registrati complessivamente nel 2022 (8.500) e 2023 (10.500).

Un trend, questo, che non sembra destinato a cessare nel breve periodo, visto che già in questi primi giorni del 2025 aziende come Bandai Namco, Netease, Splash Damage e Wargaming hanno effettuato tagli al personale e cancellazione di progetti che prevedono centinaia di licenziamenti.

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