Gli esperti sostengono che, con le giuste regole, i videogiochi possono costituire un valido alleato dei più piccoli durante la pausa estiva
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Con la fine dell'anno scolastico, sono numerosi i ragazzi e bambini che si godono il meritato riposo in famiglia tra mare e montagna senza rinunciare a trascorrere un'ora o due con gli amati videogiochi. Nonostante le perplessità di tanti genitori, alcuni esperti di settore americani ritengono che giocare ai videogame non sia una cosa negativa per i figli, soprattutto nei giorni in cui fa troppo caldo per uscire.
Se eseguita con moderazione, l'attività videoludica può favorire l'apprendimento. "Il modo in cui i più piccoli utilizzano il proprio cervello quando giocano è uno strumento davvero potente", dichiara Aubrey Quinn, vicepresidente senior dell'ente Entertainment Software Association, che rappresenta l'industria dei videogiochi negli Stati Uniti.
Quinn svela che i genitori dovrebbero stabilire regole e linee guida per garantire ai propri bambini la migliore esperienza di gioco e che "proprio come ogni forma di intrattenimento, si pensi a film, libri o programmi televisivi, non tutti i videogiochi sono adatta a ogni fascia di età". In risposta al panico generato dal numero sempre crescente di videogiochi nei primi anni '90, infatti, è stato istituito un comitato di classificazione autoregolato per determinare l'età appropriata per i videogiochi, determinati da fattori quali azione, linguaggio e temi.
I membri dell'ESA, che comprende sia le case produttrici di console come Nintendo, Microsoft e Sony, sia produttori di terze parti come Capcom, Take-Two Interactive e Square Enix, sono tenuti ad apporre questa classificazione sulle versioni fisiche e digitali dei propri giochi, e lo stesso succede ovviamente in Europa con i bollini dell'ente PEGI, che indicano se un determinato videogioco sia adatto a utenti da 3 anni, 7 anni, 12 anni, 16 anni o 18 anni in su. I produttori di console e computer hanno introdotto già da tempo controlli parentali nei loro sistemi, compresa la possibilità di limitare il numero di ore in cui è possibile giocare in una singola sessione.
Quinn afferma che una delle cose più importanti che i genitori possano fare, riguardo ai videogiochi sia proprio quella di giocare con i propri figli. "I benefici dei videogiochi sono tantissimi e, sebbene lo scopo principale sia quello di divertirci, si tratta di una forma di intrattenimento come lo sono film e musica", afferma. "Abbiamo visto gli incredibili progressi con i quali l'industria dei videogiochi ha ispirato altri settori".
Tale beneficio non giova solo ai piccoli, ma anche ai più anziani, visto che diversi studi hanno dimostrato come i videogiochi abbiano effetti benefici sulla salute delle generazioni più avanti con l'età. L'essere stimolati mentalmente può ridurre infatti il rischio di demenza, e tutte le piattaforme di gioco ospitano ormai dei titoli espressamente pensati per allenare la mente, come un buon cruciverba a bordo spiaggia. I videogiochi, insomma, possono essere un'attività utile per il proprio benessere psicofisico e tenere le persone lontane dai rischi del caldo per qualche ora.