La ricerca ha voluto studiare e descrivere le ripercussioni negative e positive dovute all’utilizzo prolungato di dispositivi VR e realtà aumentata
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Negli ultimi anni e specialmente nel dilagare della pandemia da Covid-19, sempre più persone hanno fatto ricorso alla realtà virtuale e aumentata per trascorrere le giornate di serrato lockdown, tenersi in forma o semplicemente connettersi con gli altri. Ma quali sono gli effetti a lungo termine dell’utilizzo dei dispositivi VR sul nostro organismo? Uno studio condotto da Lenstore, società britannica di lenti a contatto, ha voluto sondare proprio tali fenomeni, specie per quanto riguarda l’affaticamento della vista.
Sebbene non esistano studi clinici riguardo gli effetti negativi sulla vista, diversi esperti hanno concordato che l’uso prolungato di dispositivi VR e AR possa causare problemi agli occhi. Ciò è dovuto all’enorme sforzo compiuto dal cervello per potersi adattare a informazioni visive virtuali che sembrano reali, ma che in realtà richiedono un lavoro di elaborazione cognitiva maggiore.
Tale sforzo potrebbe dunque sfociare in patologie non solo legate alla vista. Diversi sono infatti i fattori che possono causare tali problemi, quali il fatto che tendiamo a sbattere le palpebre con meno frequenza quando indossiamo un visore o la differente percezione delle distanze nell’ambiente virtuale, che spesso causa quel tipo di malessere che è stato ormai etichettato con il nome di "motion sickness" (una nausea dovuta al movimento virtuale).
Gli esperti raccomandano dunque ai giocatori di fare diverse pause tra una sessione e un’altra, di regolare le impostazioni di luminosità e contrasto di schermi e dispositivi e di uscire all’aria aperta quando si interrompe la sessione in realtà virtuale per dare la possibilità agli occhi di riposarsi e tornare alla normalità.
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Lo studio ha però anche esaltato i benefici legati alla realtà virtuale e aumentata, come la migliorata coordinazione occhio-mano grazie all’uso dei visori o dei caschi VR, nonché del tempo di reazione e la percezione della distanza. Tali dispositivi, se usati nel modo giusto, possono aumentare la capacità visiva nei pazienti con ambliopia o “occhio pigro” e costituiscono un valido ausilio per le persone ipovedenti nel riacquistare la vista.
"Troppo spesso parliamo dei problemi causati alla vista dagli schermi, tralasciando invece i benefici che i giochi online possono avere sulla vista”, ha affermato Roshni Patel, responsabile ai servizi di Lenstore. “Secondo il National Institute of Health, i videogiochi possono migliorare la consapevolezza spaziale e la visione periferica. Tuttavia, dobbiamo imparare a giocare con moderazione per evitare i problemi causati dalla sindrome da visione al computer, tra cui secchezza oculare e DES (digital eye strain, ossia l’affaticamento visivo causato dai dispositivi digitali)".
La società ha inoltre stilato una classifica dei giochi in realtà virtuale più amati dagli utenti, con Beat Saber (per dispositivi Oculus Rift, HTC Vive/Steam e PlayStation VR) al primo posto, seguito da Half-Life: Alyx (Steam, Oculus e Windows) in seconda posizione e Astro Bot Rescue Mission (esclusiva PSVR) come terzo sul podio.