Un interessante documentario ci racconta da una prospettiva inedita come i videogames abbiano contribuito ad alleviare le giornate degli abitanti della città cinese
© IGN
Un anno di isolamento, un anno di difficoltà e limitazioni che i cittadini di Wuhan hanno affrontato da quel maledetto giorno in cui il Covid-19 è diventato realtà. Era la fine di gennaio 2020 quando la città cinese è stata travolta da un ciclone inatteso, un nemico invisibile da fronteggiare senza tuttavia sapere come combatterlo efficacemente, se non attraverso un lockdown totale. Ed è proprio durante quest'interminabile anno che i videogiochi hanno aiutato la popolazione di Wuhan a superare momenti particolarmente complessi.
Un anno più tardi, la redazione di IGN China ha voluto raccontare, attraverso un documentario, come i videogiochi siano stati in grado di alleviare le giornate degli abitanti della città cinese.
Attraverso esperienze e testimonianze di operatori sanitari, volontari e degli sviluppatori di quegli stessi videogame, il filmato ci mostra come questo medium abbia permesso a grandi e piccini di evadere dalla straniante realtà, di poter teletrasportarsi (virtualmente, s'intende) non soltanto in mondi fantastici, ma anche in quelle attività - come una semplice e "banale" partita a calcio - che in questa situazione non sono più attuabili.
Il documentario, chiamato "Gamers under Covid-19", ci racconta la situazione di Wuhan attraverso quattro punti di vista: un dottore che ha combattuto in prima linea in ospedale, un volontario che ha fatto da autista al personale medico, un negoziante che ha distribuito materiale sanitario e uno sviluppatore di videogames che si è impegnato a raccogliere donazioni per aiutare gli abitanti della città.
Persone normali che hanno vissuto in prima persona un momento drammatico della storia del genere umano, e che l'hanno affrontato grazie a una passione in comune: quella dei videogames.