CONTINUA IL PERIODO NERO

Microsoft ridimensiona il gruppo Xbox: 1900 licenziamenti per la divisione videogame

Dopo l'acquisizione da 68,7 miliardi di dollari del gruppo Activision Blizzard King, l'azienda americana annuncia i primi tagli al personale

25 Gen 2024 - 17:59
 © Ufficio stampa

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È un periodo difficile per il mondo dei videogame. Dopo l'ondata di licenziamenti che si è verificata nel 2023, i tagli che hanno colpito il settore videoludico non accennano a fermarsi e colpiscono persino Microsoft: l'azienda ha ufficializzato il taglio di 1900 dipendenti per la sua divisione Xbox Game Studios, andando a ridimensionare i team di Activision Blizzard dopo l'acquisizione da 68,7 miliardi di dollari.

L'annuncio dei licenziamenti che hanno colpito Xbox Game Studios è arrivato direttamente da Phil Spencer, amministratore delegato di Microsoft Gaming, che ha definito una mossa simile "necessaria" per far sì che la struttura della scuderia Xbox sia sostenibile per il futuro.

"Sono passati poco più di tre mesi da quando i team di Activision, Blizzard e King si sono uniti a Microsoft", ha esordito Spencer in una lettera destinata ai dipendenti del gruppo first-party. "Mentre andiamo avanti nel 2024, la leadership di Microsoft Gaming e Activision Blizzard è impegnata ad allinearsi su una strategia e un piano di esecuzione con una struttura dei costi sostenibile che sosterrà l'intera attività in crescita. Insieme, abbiamo stabilito le priorità, identificato le aree di sovrapposizione e ci siamo assicurati di essere tutti allineati sulle migliori opportunità di crescita".

"Come parte di tale processo, abbiamo preso la dolorosa decisione di ridurre le dimensioni della nostra forza lavoro nel settore del gioco di circa 1.900 ruoli sulle 22mila persone del nostro team. Io e la dirigenza della divisione gaming ci impegniamo a gestire questo processo nel modo più ponderato possibile. Le persone direttamente interessate (non ancora informate da Microsoft, ndr) da queste riduzioni hanno tutte svolto un ruolo importante nel successo di Activision Blizzard, ZeniMax e dei team Xbox, e devono essere orgogliose di tutto ciò che hanno realizzato qui. Siamo grati per tutta la creatività, la passione e la dedizione che hanno offerto ai nostri giochi, ai nostri giocatori e ai nostri colleghi".

Microsoft promette di supportare tutti coloro sono stati colpiti dai licenziamenti: "Forniremo il nostro pieno sostegno a coloro che saranno colpiti durante la transizione, compresi i benefici di licenziamento previsti dalle leggi locali sul lavoro", prosegue Spencer. "Informeremo le persone colpite e vi chiediamo di trattare i vostri colleghi in partenza con il rispetto e la compassione che sono in linea con i nostri valori".

"Guardando al futuro, continueremo a investire in aree che faranno crescere la nostra attività e sosterranno la nostra strategia di portare più giochi a più giocatori in tutto il mondo", conclude l'amministratore delegato di Microsoft Gaming. "Anche se questo è un momento difficile per il nostro team, sono fiducioso come sempre nella vostra capacità di creare e coltivare i giochi, le storie e i mondi che uniscono i giocatori".

Come parte di quest'iniziativa, alcune delle figure di spicco di Activision Blizzard abbandoneranno la propria posizione: Mike Ybarra, presidente di Blizzard ed ex-dirigente esecutivo di Xbox, ha confermato l'addio alla software house californiana, mentre il co-fondatore dello studio Allen Adham ha deciso di salutare l'azienda che lui stesso ha contribuito a creare, accompagnando i successi di giochi del calibro di Diablo, World of Warcraft e Overwatch.

Una simile riduzione della forza lavoro ha avuto un impatto anche su alcuni progetti in fase di sviluppo, come il gioco di sopravvivenza conosciuto con il nome di Odyssey, cancellato dopo anni e anni di lavorazione.

A giudicare dalle stime attuali, nel primo mese del 2024 sono già stati effettuati tagli equivalenti al 50% di tutti i licenziamenti del 2023: 10mila professionisti del settore videoludico hanno perso il proprio posto di lavoro durante lo scorso anno, circa 5mila persone sono state licenziate nei primi 25 giorni di quest'anno. Numeri pesanti per un settore in crisi, che da qui a fine 2024 potrebbe ritrovarsi ulteriormente ridimensionato stando alle ultime previsioni.

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